Leggi

San Marino dice stop alle biobanche private

Entro fine gennaio due nuove leggi e in prospettiva si va verso la donazione solidaristica

di Sara De Carli

Svolta a San Marino in materia di biobanche: d’ora in avanti non ci saranno più autorizzazioni per biobanche private che conservano cellule staminali adulte e da sangue cordonale. E, questa è la svolta, la piccola repubblica si avvia verso un sistema che «sposa il concetto di donazione delle cellule staminali in ottica solidaristica».

Lo ha annunciato ieri il Segretario di Stato alla Sanità Claudio Podeschi, illustrando al Congresso la relazione dell’Authority sanitaria diretta da Andrea Gualtieri sul trattamento delle cellule staminali. Resteranno operative le due società già autorizzate e attive, la Bioscience Institute spa e l’ISF srl, entrambe autorizzate a criconservare cellule staminali da cordone ombelicale: una verifica andrà fatta invece, dice sempre l’Authority, sullo screening neonatale che entrambe le società propongono, per assicurare che tale attività sia compatibile con quelle connesse alla conservazione. La relazione dell’Authority infatti ribadisce più volte e con estrema chiarezza che «in attesa dell’istituzione del Comitato di Bioetica e del Comitato etico per la ricerca e la sperimentazione, non è al momento consentita la ricerca e la sperimentazione clinica delle cellule staminali» e che «ogni sperimentazione potrà eventualmente essere presa in considerazione una volta istituito il Comitato di Bioetica ed Etico».

La relazione infatti è stata sollecitata anche da una recente indagine giudiziaria avviata dal Tribunale di Torino circa la sospetta inoculazione di cellule staminali autologhe in un paziente italiano, avvenuta presso l’IBM srl, sospesa il 17 aprile 2009. Per questo ora l’Authority intende «avviare azioni congiunte fra San Marino e Italia sulla problematica delle cellule staminali e proporre una normativa in materia di utilizzo di sangue, cellule, tessuti e organi umani». Questa nuova legge, «che ci allineerà ai paesi europei» è attesa «a gennaio».

La relazione dell’Authority conclude così: «ritengo sia necesario sviluppare un’attenta pianificazione delle attività riguardanti le cellule staminali in un ottica più ampia di programmazione sanitaria. Sulla base delle evidenze scientifiche riguardanti la conservazione autologa delle cellule staminali ed in linea con ciò che avviene in Europa ed in Italia, allo stato attuale è opportuno porre un limite al numero di autorizzazioni di biobanche private, valorizzando quelle già operative e sviluppando tali attività anche nel settore pubblico. In questo modo si creerebbero i presupposti per creare, anche a San Marino, un sistema che, in sinergia con l’Italia, possa sposare il concetto di donazione delle cellule staminali sia in un ottica solidaristica che in un ottica di efficacia clinica, utilizzando eventualmente le strutture private nella rete pubblica attraverso il percorso dell’accreditamento istituzionale».

Scarica in allegato la relazione dell’Authority.

 

 

 


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA