Cultura

San Filippo Neri sotto accusa

Nell’ospedale romano sono stati ridotti drasticamente i posti letto di degenza ordinaria nella struttura di Oncologia

di Redazione

Problemi di gestione della Struttura Complessa di Oncologia dell’ospedale capitolino San Filippo Neri che si vede ridotti da 20 a 5 i posti letto di degenza della Struttura Complessa di Oncologia, in ottemperanza al decreto “salva portafogli” del Commissario ad Acta, “Rete Oncologica – Regione Lazio”, n°59 del 13/07/2010. Per un errore di trasmissione dati, i posti attuali risultano 16 anziché 20 e dal primo gennaio il decreto ridimensionerà ulteriormente i posti letto disponibili. In più il trasferimento presso la nuova Palazzina D, interamente dedicata al polo oncologico. Già strutturata per ospitare 22 degenti, a causa della contrazione dei posti letto, la monumentale opera costata oltre 13 milioni di euro, rischia di essere compromessa sul nascere nella funzionalità. L’edificio potrebbe infatti essere condiviso con altre Unità Operative, con relativi disagi funzionali e rischi per i pazienti oncologici immunodepressi.

Questi i numeri dell’Oncologia: negli ultimi tre anni quasi 21.000 sono state le visite ambulatoriali, circa 20.000 gli accessi in DH e quasi 3.000 i ricoveri. Il 15% dei pazienti proveniva da altre regioni e il tasso d’occupazione del posto letto si è mantenuto costantemente prossimo al 100%. In che modo la suddetta contrazione, pari al 75% dei posti letto, potrà assorbire tale imponente flusso, non è dato sapere. Certo è, che a nulla serviranno i 6 posti aggiuntivi “compensativi”, previsti per il DH e questo a causa della particolarissima tipologia di paziente e di alcuni trattamenti impossibili da effettuare in tale regime.
Alla luce dei fatti appare indispensabile mantenere l’attuale dotazione di 20 posti letto di degenza ordinaria. In caso contrario i risultati si prevedono disastrosi: intasamento del Pronto Soccorso e ritardati tempi di ricovero, con conseguente crearsi di liste d’attesa, attualmente inesistenti. In più difficoltà di supporto per il ricovero ordinario delle 4 Unità Operative prive di degenza, (Radioterapia, Terapia Antalgica, Ematologia e Oncologia sede S.Andrea) che attualmente si appoggiano alla struttura, partecipando attivamente alla gestione del malato.
 
Claudio Giustozzi, Segretario Nazionale dell’Associazione “Giuseppe Dossetti: I Valori – Sviluppo e Tutela dei Diritti”, da anni impegnata nella difesa del diritto alla salute del cittadino, ha così commentato: «È molto triste e assolutamente inammissibile che siano sempre e solo i cittadini maggiormente bisognosi a rimetterci. Il malato oncologico, considerata la peculiarità della sua patologia, è un soggetto molto fragile ed esposto, che ha necessità di cure incrociate e monitoraggio costante. La sfera psicologica assume un ruolo fondamentale: il paziente deve “sentirsi curato”, ciò significa tutelato, seguito e psicologicamente supportato. Alla luce di tutto questo, il taglio di 11 posti letto, risulta inumano. Questa operazione, che si rifiuta di guardare la consistenza dei numeri e la realtà dei fatti, è un ulteriore attacco al Diritto alla Salute, espressamente sancito dalla Carta Costituzionale all’art.32» e conclude criticando ferocemente la pratica ormai in uso «di fare sempre più soldi sulla pelle degli altri».

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