Welfare

Samory (CNOAS): «Per le famiglie in difficoltà concreti interventi mirati»

«Non ci si può fermare ai 900 milioni previsti nella legge di stabilità perché, come dice il Ministro Giovannini, i nuovi poveri necessitano di politiche più forti», continua il Presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Assistenti Sociali

di Redazione

«Fa piacere – afferma Edda Samory, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali – leggere su Il Sole 24 Ore di sabato 26 ottobre le parole del Ministro Giovannini su sostegno al reddito e guerra alla povertà. In un periodo di grave crisi economica e sociale come quella che stiamo vivendo oggi in Italia, con oltre 4,8 milioni di poveri secondo i dati Istat appena resi noti – continua Samory – è necessario cambiare radicalmente le politiche sociali a favore dei soggetti più deboli, per non compromettere il capitale umano e sociale del nostro Paese. Le parole del Ministro coincidono con quanto l’Ordine degli Assistenti Sociali va affermando da sempre, e con quanto Lorena Rambaudi, Assessore alle Politiche Sociali della Regione Liguria, ha condiviso con l’Ordine Nazionale in seguito alla Conferenza Stato Regioni sugli stessi temi».

«Non ci si può fermare ai 900 milioni previsti nella legge di stabilità perché, come dice il Ministro Giovannini, i nuovi poveri necessitano di politiche più forti di sostegno e di integrazione sociale – continua Samory. Servono più risorse, ma soprattutto serve una maggiore programmazione degli interventi sul territorio per ottimizzare le risorse disponibili. Distribuire risorse a pioggia, come per esempio nel progetto della Social Card, è retaggio di una politica assistenziale che non costruisce per il futuro, ed anzi può avere degli effetti opposti alle intenzioni. Per rendere realmente indipendenti ed autosufficienti le famiglie oggi in difficoltà abbiamo bisogno di politiche di intervento mirato, basate su progetti concreti di sostegno individuale e famigliare. Serve inoltre attivare un monitoraggio costante degli interventi per sostenere e, nel caso, ridefinire passo dopo passo il progetto di inclusione sociale ed economica dei cittadini in difficoltà, compito ed obiettivo primario del Servizio Sociale Professionale».

Il Sia, sostegno per l’inclusione attiva, può essere un utile strumento di nuova progettazione degli interventi di Servizio Sociale. L’Ordine degli Assistenti Sociali auspica quindi con favore il suo avvio fin dalla legge di stabilità per il 2014 e ribadisce la sua piena disponibilità a collaborare con il Ministero e con le altre istituzioni, fin dalla fase progettuale, per trovare l’organizzazione più efficace del Servizio e per dare maggiore concretezza alle azioni di inclusione sociale e di lotta alla povertà.

«Non bisogna poi, per nessun motivo, trascurare il sostegno all’infanzia e all’adolescenza. E invece vediamo che la Legge di stabilità prevede ulteriori tagli al fondo nazionale dedicato. Tagli che rischiano di rendere ancora più difficile la vita delle famiglie e che, come Assistenti Sociali, non possiamo non denunciare».

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