Salute
Samory (CNOAS): «Fondamentale valorizzare il ruolo dell’assistente sociale»
Commenta così il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine, annunciando che mercoledì 18 dicembre le Commissioni 11° e 12° del Senato daranno l’avvio all’esame, in sede referente, del DDL n. 660 che prevede il riordino della professione di assistente Sociale
di Redazione
Di questa svolta per la professione se n'è parlato all' incontro "Assistenti Sociali: un futuro che parte da lontano", organizzato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine nel ventennale della sua istituzione, con l’adesione del Presidente della Repubblica.
La complessità degli interventi, lo sviluppo di nuove modalità di lavoro, il mutato panorama normativo pone la professione di fronte a nuove sfide alle quali è chiamata a rispondere con competenza e responsabilità professionale. Per questo, grazie all’iniziativa condivisa con le Senatrici Donella Mattesini e Giuseppina Maturani e l’Onorevole Maria Antezza, si è riusciti a depositare, nel corso di questa Legislatura, il Disegno di Legge n. 660 al Senato e la Proposta di Legge n. 550 alla Camera, e presentate oggi pubblicamente.
L’incontro, moderato dal giornalista Rai Giovanni Anversa, ha visto i saluti della Presidente del CUP Marina Calderone, del Senatore Andrea Mandelli e di Vincenzo Spadafora, Garante nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza.
«Il Servizio Sociale – dichiara la presidente Edda Samory – e l’Assistente Sociale che lo esercita, in quanto elementi fondanti della salute sociale della persona e della comunità, esigono una condizione strutturale ed organizzativa tale da rendere reale la tutela della salute e della sicurezza sociale del cittadino. Realizzare questa condizione significa riconoscere al Servizio Sociale la condizione di studio, di conoscenza e di servizio necessaria per promuovere interventi adeguati di cura e di tutela delle persone».
Un nuovo ruolo, quello delineato nel disegno di legge – ha detto la Senatrice PD Donella Mattesini – che corrisponde alle aspettative e alla discussione all'interno dell'Ordine professionale per una piena valorizzazione dell'Assistente Sociale. Un riconoscimento di quanto già oggi viene svolto dagli Assistenti Sociali negli ambiti socio sanitari ma che guarda soprattutto al futuro della professione assegnandogli una nuova funzione strategica e di progettualità per una effettiva innovazione del sistema sociale e sanitario". L’Onorevole Maria Antezza ha rimarcato la necessità che la politica si faccia carico, anche attraverso i lavori della Commissione Parlamentare per l’Infanzia, dei diritti dei minori e ha invitato l’Ordine a partecipare alle audizioni di merito.
Emanuele Rossi nel suo intervento ha ricordato “come in tutti i momenti di crisi – e l’attuale lo è senz’altro – vi è la possibilità di uscire da essa individuando soluzioni nuove che offrano prospettive inesplorate o parzialmente esplorate”; è quindi necessario “ciascuno nel proprio ambito – dedicare ogni sforzo, se vogliamo che i diritti sociali previsti dalla Costituzione possano continuare ad essere effettivamente garantiti nella realtà sociale”.
Paola Rossi e Franca Dente, già presidenti del Consiglio Nazionale dell’Ordine sono intervenute per ripercorrere i venti anni di attività, insieme a Silvana Mordeglia, Consigliere nazionale CNOAS e a Renata Ghisalberti, Presidente del Consiglio Regionale dell’Ordine della Lombardia.
L’incontro si è concluso con un forte richiamo alle Istituzioni. L'Ordine dovrebbe essere interlocutore privilegiato per chi, nel Governo, sta studiando nuove strade di inclusione sociale e sostegno al reddito. Coinvolgere il Servizio Sociale è il tassello mancante per mettere a punto le forme di sostegno al reddito, visto che si la Professione è tenuta ad esercitare un controllo puntuale sull'investimento e sul ritorno in termini di inclusione sociale. «Uno Stato che funziona – conclude Samory – deve sostenere i propri cittadini e, per farlo al meglio, deve coinvolgere gli attori che operano sul territorio, e non lasciarli in disparte per chiamarli in causa solo nelle situazioni emergenziali».
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