Il caso
Salvini-Open Arms: «Difesa dei confini o uso di vite umane?»
A seguito delle frasi del vicepremier che, di fronte alla richiesta di condanna a sei anni, si è dichiarato «colpevole di avere difeso l'Italia», l'associazione Don Bosco 2000 invita a un approccio più umano e razionale nella gestione delle migrazioni. Il presidente Sella: «Le minacce non arrivano dai disperati che cercano una vita migliore»
di Redazione
«Dichiarare di voler difendere i confini italiani dai migranti è distorcere la realtà». Non usa mezzi termini, Agostino Sella, presidente dell’associazione Don Bosco 2000, per esprimere la sua preoccupazione di fronte alla vicenda del processo a Matteo Salvini.
Richiesta di condanna
Siamo di fronte, spiega l’associazione in una nota, a un Pubblico ministero, quello di Palermo, che chiede sei anni di carcere per il Vicepremier che, nel 2019, negando lo sbarco di 147 migranti a bordo della nave spagnola Open Arms, non avrebbe agito per una strategia concordata dal governo Conte, ma per aumentare il consenso elettorale facendo leva sulla lotta all’immigrazione clandestina. Infatti, continua la nota, per l’accusa non vi era alcun pericolo di terrorismo a bordo della nave e per questo non vi era alcuna necessità di proteggere la sovranità dello Stato.
Difendere chi?
«Mi dichiaro colpevole di avere difeso l’Italia e gli italiani, mi dichiaro colpevole di avere mantenuto la parola data», da dichiarato Salvini dopo la richiesta di condanna. Ed è proprio sulle parole usate dal ministro – e su ciò che implicano – che si concentra l’ulteriore critica di Sella «Se i confini italiani devono essere difesi, non lo sono certo contro chi fugge dalla fame e dalla povertà. I migranti non rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale. Le vere minacce arrivano altrove, non da persone disperate che cercano una vita migliore», precisa Sella.
Ci vuole umanità
Per Don Bosco 2000, impegnata quotidianamente nell’accoglienza e nel supporto ai migranti, queste politiche non possono essere ridotte a slogan di propaganda: «Non si può scherzare con i diritti umani e con la vita delle persone. Salvini utilizza situazioni drammatiche per fini politici, causando danni sia alla percezione dei migranti sia alle politiche migratorie», continua Sella. I migranti sono esseri umani che meritano rispetto, accoglienza e comprensione», conclude Sella.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.