Welfare

Salvini gioca a fare l’esattore, ma solo con i debiti degli altri

Dopo che l’elemosiniere del Papa ha riattaccato la corrente ad un palazzo occupato dove vivono 150 famiglia e un centinaio di bambini Matteo Salvini ha provocatoriamente affermato che si aspetta il saldo dei 300mila euro di debiti da parte della Chiesa. Se si dovesse applicare lo stesso metro dei 49 milioni sottratti dalla Lega allo Stato con una truffa, con un mutuo di 80 anni basterebbe pagare una rata da 312 euro al mese

di Lorenzo Maria Alvaro

È di ieri la notizia che il Cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere di Papa Francesco, ha deciso per un gesto clamoroso: saputo della situazione palazzo di via di Santa Croce in Gerusalemme 55, a Roma, in cui da diversi giorni 150 famiglia (circa 400 persone tra cui 100 bambini) vivevano senza corrente, riscaldamento e acqua calda, ha deciso di intervenire e riattaccare personalmente la corrente che era stata staccata dall’Acea, l’azienda elettrica della Capitale.

Una scelta che ha naturalmente generato moltissime reazioni politiche. La principale è stata quella del Ministro degli Interni Matteo Salvini che, durante un comizio della sua campagna elettorale ha commentato: «Conto che l'elemosiniere del Papa, intervenuto per riattaccare la corrente in un palazzo occupato di Roma, paghi anche i 300mila euro di bollette arretrate. Penso che voi tutti, facendo sacrifici le bollette le pagate – dice rivolgendosi ai presenti. Se qualcuno è in grado di pagare le bollette degli italiani in difficoltà siamo felici».

Nelle stesse ore però tornava di attualità lo scandalo dei 49 milioni che la Lega, con una truffa, si era fatta versare dallo Stato. Matteo Renzi infatti online ha scritto: «In una intervista ho detto che per me la Lega ha usato parte dei 49 milioni di euro che deve restituire allo Stato per creare la macchina della propaganda su Facebook, la cosiddetta Bestia. Ho chiesto a Salvini: se non è vero, querelami. Ovviamente con una strana argomentazione Salvini ha annunciato che non mi querela».

Al netto della polemica politica la cosa interessante è ricordare come sia andata a finire quella vicenda. Durante la gestione di Bossi-Belsito erano stati presentati dei rendiconti falsi alla Camera e al Senato che indussero il Parlamento a erogare alla Lega contributi elettorali per 49 milioni. Quando Bossi fu cacciato parte di quei soldi erano nelle casse del partito. Un'altra parte fu erogata durante le segreterie di Roberto Maroni prima e Matteo Salvini poi. L'indagine dei pm di Genova stabilì che quel denaro era stato incassato illecitamente e la Lega, guidata da Salvini si accordò per restituire la somma in 80 anni.

Ora facendo un semplice calcolo 49 milioni di euro, divisi per i 960 mesi che compongono gli 80 anni fanno una rata mensile di circa 51mila euro al mese. Si potrebbe proporre al Ministro di rateizzare i 300mila euro di arretrati con Acea del palazzo romano occupato. Il conto, è presto fatto, sarebbe di 312.5 euro al mese.

Su una cosa Salvini ha ragione: noi tutti facciamo sacrifici per pagare le bollette. Siamo certi che la Lega, con i soldi che deve restituire allo stato è ampiamente in grado di pagare le bollette di alcuni italiani in difficoltà.

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