Welfare
Salviamo la Locanda dei girasoli
A Cinecittà da 12 anni un ristorante-pizzeria cogestito da persone diversamente abili offre cibo di qualità. Ora la crisi lo sta portando verso la chiusura, ma la coop che lo gestisce lancia un appello a cittadini e istituzioni. Intervista al direttore
C’era una volta un luogo speciale, pieno di succulente pietanze e valori ma soprattutto colmo di persone che recandovi a mangiare ne mantenevano in vita il sogno: quello di un gruppo di famiglie con figli affetti da sindrome di Down, che nel 2000 a Roma, per dar loro lavoro e maggiori opportunità di socialità, diedero vita alla Locanda dei girasoli, per anni punto di riferimento di buona parte della città. Ogni quest’esperienza è a rischio chiusura, “perché la crisi che morde ha ridotto drasticamente i commensali (ma le pietanze rimangono succulente, come documenta il fatto che la Locanda è presente su tutte le maggiori guide di ristorazione d’Italia e non solo, a prezzi assolutamente nella norma per la capitale, ndr) e quindi le entrate”, sottolinea Antonio Antidei, che dal 2005 è direttore della cooperativa sociale che ha dato vita all’esperienza romana, a suo tempo unica nel suo genere.
Come scongiurare la chiusura della Locanda dei girasoli?
A inizio novembre abbiamo lanciato una campagna di informazione più ampia possibile, perché vogliamo che molti si rendano conto di cosa significhi la nostra esperienza, che oggi, senza alcun finanziamento pubblico, dà lavoro a 10 persone, quattro di loro con sindrome di Down, compresi Valerio e Viviana, figli dei fondatori che lavorano qui da 12 anni. Quello che chiediamo è, oltre al venire a provare la nostra cucina e la nostra pizza, significative donazioni che ci permettano di rialzare la testa.
Dall’inizio della campagna di salvataggio sono aumentate le prenotazioni?
Sì, in questi giorni siamo spesso pieni, ma il fatto è che questa condizione deve durare per molti mesi per sopravvivere…Per la prima volta chiediamo a gran voce un finanziamento di un ente di un certo livello, che si sommi alla quota delle cooperative sostenitrici della locanda, come per esempio le coop ‘Cecilia’ e ‘Al Parco’. Alla fine siamo decisamente un ente non commerciale, vorremmo che questo venisse riconosciuto anche a livello economico. Fermo restando che dal punto di vista del patrocinio gratuito il X Municipio, al quale apparteniamo trovandoci a Roma sud, zona Cinecittà, ci ha sempre appoggiato.
I politici vengono ogni tanto a mangiare da voi?
Tutti i sindaci di Roma sono venuti a incontrarci, ma per una visita di cortesia, non una cena. Quel che più conta, ognuno ha fatto delle promesse che poi sono sempre rimaste sulla carta.
Come vedono i dipendenti la prospettiva della chiusura della Locanda?
La preoccupazione è generale, compresa quella delle quattro persone diversamente abili. Nel 2005 abbiamo già avuto una crisi economica, ma allora ci siamo risollevati con l’ingresso di nuovi soci. Questa volta è più dura, speriamo di farcela.
Nota: Ecco le coordinate della Locanda dei Girasoli: via dei Sulpici 117/h, 00174 Roma – Aperto da martedì a domenica dalle 19.00 alle 23.00 – telefono/fax 067610194
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.