Cultura
Salviamo il servizio civile
La Cnesc lancia una petizione contro i tagli in Finanziaria
È in termini accorati, se non drammatici, l’appello lanciato stamattina dalla Conferenza nazionale enti servizio civile (Cnesc) in un incontro con la stampa svoltosi presso la sede del Forum del Terzo settore. La situazione è presto descritta: la Finanziaria in corso d’approvazione stanzia il 42% di risorse in meno (rispetto allo scorso anno) per il servizio civile. 171 milioni di euro (ancor meno per le annualità successive al 2009) che ovviamente non basteranno a far sì che un congruo numero di giovani possa fare un’esperienza ricca di senso e di piena cittadinanza attiva. Di fronte a questa emergenza, l’allarme che si è concretizzato da parte della Cnesc nella proposta di sottoscrivere una petizione-manifesto in difesa del servizio civile nazionale (potete aderire su www.firmiamo.it, oltre che sui siti delle organizzazioni che partecipano alla Cnesc, da Acli a Anpas, da Arci a Federsolidarietà, dalla Focsiv a Legacoop). A ora, hanno firmato 8.845 individui, oltre a coordinamenti istituzionali come l’Anci, l’associazione dei comuni italiani, e la Conferenza Stato – Regioni.
«Non vogliamo però che si parli solo di quantità», ha puntualizzato Fausto Casini, presidente Csesc, «ma anche della qualità: per accompagnare un’esperienza rilevante come il servizio civile è necessario un supporto costante. Il servizio civile è il fiore all’occhiello dell’Italia: consente l’esercizio di una cittadinanza attiva, permette ai giovani di conoscere il Terzo settore e di fare un’esperienza di operosità». «Tanto più necessaria», ha aggiunto Maria Guidotti, una delle portavoce del Forum del Terzo settore, «in una fase come l’attuale: al restringimento delle opportunità di servizio civile corrisponde il ridimensionamento dei servizi di Welfare del paese». Con questo taglio si colpisce dunque due volte: togliendo ai giovani la possibilità di vivere un’esperienza cui hanno diritto e riducendo le risorse umane alle organizzazioni non profit. «Da questo punto di vista è anche l’ennesimo attacco ai corpi intermedi della società e al Terzo settore», ha concluso Casini.
Al manifesto-petizione hanno già aderito con una nota i rappresentanti dei giovani volontari del Servizio civile nazionale, sottolineando come esso costituisca «una palestra di vita all’insegna della responsabilità e del senso civico». L’obiettivo è naturalmente far pressione perché sia predisposto un emendamento alla Finanziaria, che sta per arrivare alla Commissione Bilancio del Senato, con il quale siano stanziati 400 milioni di euro per garantire a 60mila giovani di partecipare al sevizio civile nazionale.
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