Cultura
Salvi i bimbi dalla leucemia? E allora paga!
L'incredibile storia della "Città della speranza", ente assistenziale, tartassato dal Fisco.
di Redazione
Se ne è accorto anche il Corriere della Sera che oggi, per voce di Gian Antonio Stella, denuncia un impressionante caso di strozzinaggio fiscale. La vicenda prende il via il 14 novembre del 1997, quando il centro di ricerca intenazionale sulle leucemie infantili “Città della speranza” di Padova, incomincia a costruire un ospedale, che solo un anno dopo è consegnato finito (avendi speso 2,5 di vecchie lire al metro quadrato contro una media di sette).
Tutto bene, tutto bello? Niente affatto. A causa della mancanza di un regolamento (che in Veneto aspettano da 14 anni), infatti, la Fondazione che si è occupata dell’opera non viene riconosciuta come ente non profit e così si vede costretta a pagare su tutti i macchinari l’Iva al 20%; strumentazioni che permettono di strappare alla malattie sette pazienti su dieci provenienti da tutta la Penisola.
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