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Salvamondo: si discute

Chiama l'Africa, Emmaus e le riviste ''Missione Oggi'' e ''Nigrizia', criticano l'operazione perché ignora la società civile africana. Ma a VITA arrivano le prime repliche

di Benedetta Verrini

”Nessuno mette in dubbio l’impegno per i diritti umani di Amnesty international, dell’Unicef e del Wwf. Ma oggi nessuno ha il diritto di intervenire in Congo senza passare attraverso la societa’ civile organizzata di questo Paese, senza che essa ne sia protagonista, senza che sia essa a indicarne le modalità e a gestire in prima persona i progetti”. Così, le associazioni Chiama l’Africa, Emmaus e le riviste ”Missione Oggi” e ”Nigrizia” commentano l’operazione ”Salvamondo per il Congo” lanciata da Amnesty, Unicef e WWF e sponsorizzata nel corso di una trasmissione di Maurizio Costanzo.

”Finalmente – proseguono i firmatari – si apre un dibattito, che speriamo serio e sincero sugli aiuti, la cooperazione e le modalita’ di raccogliere fondi da parte di organizzazioni non governative e organismi umanitari. Salvamondo per il Congo ne e’ un esempio chiaro. Il Congo sta uscendo con fatica da una guerra che ha provocato almeno tre milioni e mezzo di vittime. Una guerra caratterizzata da una parte dal silenzio dell’informazione e dall’altra dallo sfruttamento sistematico delle risorse da parte di compagnie multinazionali, come denunciato da ben tre documenti delle Nazioni Unite mai ”raccontati” dai mezzi di informazione. Durante questi anni in Congo – aggiungono – abbiamo assistito ad una resistenza strenua della gente, organizzata. Sono stati fatti scioperi, manifestazioni soprattutto da parte delle donne. Per settimane le donne di Bukavu, di Goma e di Kisangani nel Kivu sono uscite di casa vestite a lutto, mentre tutta la regione era teatro di una guerra che si combatteva tra truppe ruandesi e ugandesi”
”L’Africa e il Congo – conclude la lettera – domandano non l’elemosina, ma il riconoscimento della loro dignita’, troppo spesso calpestata da un modo tanto primitivo e incivile di raccogliere fondi.
Forse servirebbe piu’ buona fede, un po’ di cuore e, soprattutto tanta umilta’ quando si intraprendono avventure di questo genere. Un’altra occasione buttata”.
Ma a una prima verifica telefonica fatta dalla nostra redazione, con i referenti del Wwf, risulta che i soldi raccolti saranno impiegati esclusivamente con partnership locali. Inoltre si sottolinea quanto proprio la campagna Salvamondo abbia contribuito a muovere anche l’opinione pubblica portando l’emergenza Congo in “prima pagina”.

Consiglio: ma se invece di lanciarsi in affrettate polemiche si collaborasse di più?

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