Famiglia

Salvamamme scrive ai Cesaroni: aiutateci

Lettera aperta dell'associazione romana che aiuta le mamme in difficoltà. Un tono scanzonato per denunciare il rischio chiusura per le attività di sostegno a minori e donne

di Redazione

Salvamamme, l'associazione romana che da anni aiuta in modo concreto le mamme in difficoltà ha scritto una lettera aperta alla "Famiglia Cesaroni". Un appello scanzonato ma accorato che l’associazione ha deciso di scrivere alla famosa "famiglia" televisiva della Garbatella per segnalare i problemi che fanno rischiare la chiusura delle attività. Una lettera scritta in romanesco che dietro al tono nasconde un problema reale.
Ecco il testo:

“Gentile Famiglia Cesaroni,
Semo povera gente che de cose complicate nun ce capisce gnente.
Le ostriche, pe capì, ce fanno pure senso.
Quello che hanno fatto in regione non lo sapemo e ne ce frega de sapello, ma la verità è che le mamme nostre, che so’ miiaia, brave donne de’ Roma o donne che a Roma ce so’ capitate, dall’Asia all’Africa, dalla Romania o da artri posti sparpagliati per monno, che prima venivano a prennese la robba pei bimbi, le mutandine, le copertine, e’ scarpette, er materasso eppure la culla, stanno pe’ rimanè senza più gnente.
Pore donne che se so’ tenute la creatura e famijie co li buffi.
Stamo pe’ chiude’ i magazzini co’ tutta la robbina dentro.
Ce sta a inseguì Equitalia cor forcone, le banche, nun ne parlamo e c’avemo messo pure tutti li sordi nostri, ma pe’ noi li sordi nun ce stanno, anche se c’avemo tutte le cartuccelle apposto.
Che dovemo fà? Mai il sangue cattivo. Sempre cor soriso. Volemo bene a tutti.
Né protestà ce piace. Ormai lo fanno tutti.
La burocrazia ce po’ pure avè ragione, ma ce sta’ a strozza, un magone….
Però c’avemo una ricchezza enorme, c’avemo da vestì da elegantoni mille, più mille e ancora mille pupi. Da la notte de Natale a Ferragosto.
Grazie a li romani che c’hanno er core bono.
Chiudemo, Cesaroni, appena fatto Natale? E le creature nostre?
Noi ai Santi ce credemo e le novene le abbiamo fatte tutte.
Da boni cristiani aspettamo. Ma a Roma ce stanno li Cesaroni.
Magari li miracoli non li potranno fa, ma un’ideuzza, un corpo de’ genio.
Quarche cosa.
A Roma ce conoscono tutti. Eppure a voi. E qualcuno daa famiglia vostra, in incognito. da noi, ogni tanto, ci fa una capatina.
Ma non sa’ gnente: questa è na’ sorpresa nostra.
C’avemo i magazzini che scoppiano de robba e non c’è una persona che ce vole male.
Forse siamo gli ultimiscemidell’italiatutta.
Dappertutto li pacchi li mannamo, da Trento a Siracusa. E le mamme zompano de gioia.
Voi ce piacete e aspettamo ‘na risposta.
Communque, se non potete fa gnente, grazie lo stesso. C’avemo provato.Sarà pe’ n’artra vorta”.

Salvamamme. Grazia – la nonna delli ragazzini
 


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