Salvare i ciclisti senza dimenticare pedoni, passeggini, carrozzine e nonne con il bastone dal pericolo mortale degli incidenti stradali è possibile e relativamente facile. La velocità dei veicoli deve essere fortemente ridotta, solo così si potrà evitare una grossa parte delle vittime degli incidenti stradali.
In questo periodo di grossa attenzione alla mobilità sostenibile, alla qualità dell’aria, al cicloturismo, al bikesharing , alle piste ciclabili ma anche di numerosi incidenti che vedono i ciclisti come vittime si dimentica una cosa, ovvero come il numero di vittime della strada sia collegato in modo esponenziale alla velocità delle auto.
Grazie a Bikeitalia.it che ha scovato questa efficacissima infografica di “València en Bici” il collettivo di ciclisti urbani della città spagnola.
In caso di impatto a 15 km/h la probabilità di causare morti è dell’1%.
Raddoppiando la velocità e portandola a 30 km/h il rischio di investimenti mortali è 10 volte tanto.
Aumentando la velocità a dei legali 45 km/h la percentuale sale di quattro volte, attestandosi al 40 per cento.
Uno scontro tra un’auto e un pedone, o un ciclista, a 55 km/h è mortale nel 90 per cento dei casi.
“Le multe non risuscitano i morti: chiediamo città 20 e 30 (km/h) adesso!”, incita il messaggio in calce all’illustrazione.
Nel 2015 si sono verificati in Italia 174.539 incidenti stradali con lesioni a persone, che hanno provocato 3.428 vittime, tra cui 251 ciclisti e più del doppio di pedoni (quasi 1.500 sono automobilisti) e 246.920 feriti ( dati ISTAT).
Le vittime sono state in aumento, in particolare per:
- motociclisti (773, +9,8%)
- pedoni (602, +4,1%)
Non sono solo numeri, sono vite che si potrebbero salvare.
Lo dimostra l’esperienza di Londra raccontata in una ricerca pubblicata sul British Medical Journal, dal titolo “Effetto dell’introduzione delle Zone 30 sugli incidenti stradali a Londra, dal 1986 al 2006" dove i dati raccolti in vent’anni di esperienza diretta dicono che incidenti e collisioni sono diminuiti del 40% con una riduzione simile per tutti gli utenti della strada di morti e feriti gravi.
La Federazione Italiana Amici della Bicicletta ha pubblicato la traduzione dello studio
Da anni c’è un movimento a livello europeo che ha come obiettivo i 30 km/h come limite di velocità europeo standard per le aree residenziali – e non più limitato a singole zone.
Un’azione concreta, fattibile e dai risultati straordinari.
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