Sostenibilità

Salute: un italiano su sei si cura con le erbe

E Legambiente intanto vara l'ecologia del corpo “tutto esaurito nei quattro centri dell'associazione”

di Redazione

Spopolano quest’estate i centri del benessere, le vacanze con dieta dimagrante inclusa, addirittura i massaggi sotto l’ombrellone, garantiti sulla stragrande maggioranza dei lidi della penisola. Quanto a salute e al di la’ dei ”villaggi sette chili in sette giorni”, gli italiani mostrano di apprezzare sempre più l? ?altra medicina?, ossia quelle terapie non convenzionali e nello stesso tempo serie e affidabili alle quali fanno ormai ricorso con maggiore o minore frequenza ben nove milioni di persone, il 15,6% della popolazione. E a questi potrebbero aggiungersi i due milioni e mezzo di italiani che passano almeno una settimana in una stazione termale a curarsi con acqua e fanghi. A rivelare che ormai si puo’ parlare di vero e proprio boom per agopuntura, omeopatia, fitoterapia, massaggi e altre cure non ortodosse e’ Legambiente, che ha anche attrezzato per il prossimo mese di agosto quattro ”campi di ecologia del corpo”: centri benessere finalizzate all’equilibrio psico-fisico della persona. Scorrendo alcuni dati frutto di una elaborazione di Legambiente dei risultati di una indagine Istat sulle condizioni di salute degli italiani, il primo numero che balza agli occhi e’ appunto quello relativo al boom di queste terapie, che hanno affiancato e in alcuni casi sostituito l’allopatia. Un esempio? Nel 1991 faceva ricorso all’omeopatia il 2,5% degli italiani, oggi quel dato e’ piu’ che triplicato ed ha raggiunto l’8,2%. Nello stesso periodo balzi in avanti anche per agopuntura (dal 2,1% al 2,9%) e fitoterapia (dal 3,6% al 4,8%). Nel dettaglio l’omeopatia resta il metodo leader dell’altra medicina (vi fanno ricorso l’8,2%) degli italiani, seguita da massaggi, manipolazioni e altri trattamenti manuali (7%), dalle cure con erbe e piante (4,8%), dall’agopuntura (2,9%) e da altre terapie non convenzionali meno note (1,3%). Un dato insomma che si sta progressivamente allineando al resto dell’Europa occidentale, dove la percentuale di chi fa ricorso a queste terapie e’ del 25%. Tornando al nostro Paese questi trattamenti alternativi piacciono molto di piu’ alle donne (5 milioni e mezzo circa, contro i 3 milioni e mezzo degli uomini) e in generale si puo’ anche fare un vero e proprio identikit di chi si rivolge a rimedi piu’ naturali. Sono infatti preferiti da diplomati e laureati (il 25% circa di chi possiede questi titoli di studio ha fatto ricorso ad almeno una cura alternativa, contro il 18,8% di chi ha una licenza media e l’11,2% di chi ha fatto solo le elementari o non ha nessun titolo di studio). Il record, passando all’esame delle aree territoriali, spetta al nord-est (un italiano su quattro) mentre si fidano meno i meridionali (uno su quindici). Il 40% circa degli italiani ha espresso un giudizio positivo sull’utilita’ di queste cure e per questi le qualità principali dell’altra medicina risiedono nella minore tossicita’ rispetto alle terapie tradizionali (71%). La scelta tra i diversi metodi di cura e’ determinata dai problemi fisici che si hanno: ai trattamenti manuali (63,8%) e all’agopuntura (59,3%) si affidano coloro che hanno sindromi dolorose, mentre la fitoterapia (44,1%) è ritenuta benefica per la qualita’ della vita in generale. Legambiente e l’ecologia del corpo.


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