Mondo

Salute mentale: incontro Italia-Serbia

Dal 17 al 25 settembre una delegazione di psichiatri serbi in visita di studio e di confronto in Italia, in collaborazione con Caritas Italiana e Caritas Serbia e Montenegro

di Redazione

Un confronto con altri modelli legislativi, in Italia e in Europa in ambito sanitario, con particolare attenzione al disagio mentale. Questo l?obiettivo della visita nel nostro Paese di una delegazione di psichiatri serbi, guidata dal Presidente del Gruppo di lavoro sulla Salute Mentale nominato dal Ministero della Sanità di Serbia e Montenegro. La visita a strutture alternative agli ospedali psichiatrici e lo scambio con i loro colleghi italiani avverranno a Milano, Rimini, Roma e Trieste, con la collaborazione delle Caritas diocesane locali. La riforma delle normative vigenti in Serbia e Montenegro per quanto riguarda la salute mentale appare sempre più urgente e necessaria. L?ospedale psichiatrico sembra infatti essere ancora l?unica offerta per il trattamento della malattia, senza possibilità di interagire con la persona del paziente, nel rispetto della sua dignità e dei suoi diritti. Lo stesso personale medico e paramedico di queste strutture, per quanto sensibile e professionalmente preparato, soffre in pratica, come i pazienti, di un?emarginazione dalla società che per lo più si disinteressa, anche dal punto di vista economico, di queste problematiche. L?impegno della Caritas, sia italiana che serbo-montenegrina, è iniziato nella seconda metà degli anni ?90, rafforzandosi dal 2000, sempre in accordo con l?Organizzazione Mondiale della Sanità e con le Istituzioni locali. Due gli obiettivi generali: umanizzare il manicomio, migliorando le condizioni di vita dei pazienti ricoverati negli Ospedali Psichiatrici, in particolare in Serbia quelli di Kovin (Vojvodina, 50 km da Belgrado), Vrsac (Vojvodina, verso il confine con la Romania, 70 km da Belgrado) e Gornja Toponica (presso la città di Nis in Montenegro quello di Dobrota, nei pressi della città di Kotor; promuovere un’assistenza psichiatrica moderna, per favorire processi di deistituzionalizzazione e di reinserimento del malato mentale in un contesto sociale e/o familiare. Nel dicembre 2002 è stato varato un programma di censimento ed analisi della situazione in una trentina di località, per una contemporanea sensibilizzazione degli addetti ai lavori e della comunità circostante. Di questo progetto, concordato con Caritas e da essa sostenuto, fa parte la visita in Italia della qualificata delegazione, che si sta apprestando a presentare al Ministero i risultati del proprio lavoro. Un?iniziativa che conferma l?attenzione della Caritas Italiana al tema della salute mentale in Italia e nel mondo e il suo impegno per favorire realizzazione e consolidamento dei servizi territoriali, cura e riabilitazione, affinché la presa in carico e l?integrazione dei malati avvenga con continuità, rimuovendo eventuali ostacoli e agendo sulla sensibilizzazione delle istituzioni e della società civile.


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