Volontariato
Salute mentale, in Africa è emergenza
I disabili sono in numero pari alla popolazione italiana. Tra loro, i malati psichici subiscono la peggiore emarginazione. I progetti di sostegno di Cuamm - Medici con l'Africa
La Giornata mondiale per la Salute mentale proclamata dall’Organizzazione mondiale della Sanità per il 7 aprile richiama l’attenzione sui Paesi in cui il disagio psichico è un problema di proporzioni enormi che coinvolge il rispetto dei diritti umani fondamentali.
In Africa ci sono 715 milioni di abitanti. Secondo la media ponderata fornita dall’OMS tra il 5% e l’8% della popolazione è disabile, ovvero tra i 50 e 60 milioni di persone, l?intera popolazione dell?Italia molti sono bambini. Vivono in condizioni precarie, poche le speranze di recupero anche se molte situazioni potrebbero essere efficacemente combattute con elementari interventi di prevenzione e riabilitazione. I contesti sanitari faticano a sorreggersi e non hanno gli elementi logistici e tecnici per far fronte a questa emergenza, inoltre vi è un numero nettamente insufficiente di operatori sanitari del settore.
La disabilità è uno dei problemi sanitari emergenti del Continente che l’associazione Cuamm Medici con l’Africa ha individuato e sul quale sta lavorando attraverso alcuni progetti in linea con di ?tentare nuove strade?: “Individuare le aree di emarginazione, i bisogni non riconosciuti, i problemi emergenti”. Molti di questi progetti riguardano la disabilità motoria e visiva, ma tra le cause più frequenti di disabilità vi è anche l’epilessia e i disturbi mentali.
Per tradizione i bambini disabili sono considerati una sventura e soprattutto quelli con ritardi mentali sono sentiti come un peso e una vergogna per la famiglia. I genitori sono indotti a nasconderli in casa e spesso a trascurarli.
In Kenya nella zona di Nyahururu e di Ng?arua il Cuamm sta lavorando ad un progetto, rivolto ai bambini e ai giovani fino a diciotto anni, che fa il focus anche sulla disabilità psichica lavorando, come per altri tipi di disabilità, sia in termini clinici, sia intervenendo sulla riabilitazione di comunità, metodo che garantisce esiti di più lunga durata.
Il progetto si propone di intervenire sulle modalità di assistenza al parto, molti danni psichici sorti-scono infatti da traumatismi alla nascita, da falliti aborti, da uso errato di farmaci durante la gravidanza. Agire alla base, questo prevede l’azione del progetto Cuamm, preparando adeguatamente le ostetriche tradizionali. In tre anni ne saranno formate in questa zona 150, per garantire condizioni adeguate di sicurezza.
Ma è anche e soprattutto sulla sensibilizzazione verso l’handicap che è importante operare proponendo una serie di iniziative sanitarie e sociali che prevedono il coinvolgimento dei genitori, che devono conoscere le modalità di trattamento dei bambini, delle comunità locali perché diano un aiuto concreto alle famiglie con disabili e dei bambini stessi. Un intervento questo in linea con la politica Cuamm che coniuga la salute allo sviluppo.
Il progetto sarà presentato al convegno internazionale di pediatria che si terrà a Siena dal 5 al 7 aprile e che ha come tema la precoce l?identificazione delle caratteristiche del danno cerebrale nei neonati ad alto rischio.
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