Famiglia

Salute mentale, apre il dibattito parlamentare sulla riforma della 180

Dorina Bianchi, capogruppo dell'Udc in Commissione Affari sociali della Camera, si è detta favorevole alla revisione della Basaglia: "E' ormai frutto del suo tempo"

di Benedetta Verrini

E’ ”indubbio che la legge 180 vada rivista in alcuni aspetti fondamentali. Frutto del suo tempo, di giuste battaglie, ma anche di ideologie di un particolare contesto storico, la normativa attuale necessita di modifiche ormai improrogabili”. Lo sostiene Dorina Bianchi, capogruppo dell’Udc in Commissione Affari sociali della Camera e componente del comitato dei nove che comincia oggi a discutere della proposta di legge di Forza Italia sull’assistenza psichiatrica. Sulla riforma della legge Basaglia, come è noto, è da tempo aperto un dibattito ideologico e medico-psichiatrico. L’attenzione di moltissime organizzazioni non profit che lavorano nel settore è ora però puntata sul Parlamento e sulle scelte che la maggioranza intende portare avanti. L’impostazione del disegno di legge in discussione, proposto da Maria Burani Procaccini, è di tipo “medico-farmacologico”, ed è stata fortemente criticata dalle associazioni aderenti alla Consulta Salute Mentale, che vorrebbero puntare al miglioramento della 180 attraverso il sostegno del Progetto Obiettivo Salute Mentale. Fra i punti della Basaglia da rivedere, secondo la Bianchi, ”il trattamento sanitario obbligatorio e la realizzazione, peraltro prevista nella 180 ma ancora assente in alcune zone d’Italia, di strutture residenziali ad hoc per persone con disturbi mentali cronici, non assistibili a domicilio. Si tratta soprattutto di andare incontro alle esigenze delle famiglie che hanno situazioni difficilissime di portatori di handicap mentali gravi e che, ridotte allo stremo, da sole, sono nell’impossibilita’ di gestire questi casi”.


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