Formazione
Sale il disagio emotivo degli italiani
I dati dell'Osservatorio sul disagio emotivo che da quattro anni analizza gli utenti dell'help line nazionale
di Redazione
Gli italiani non solo sono più poveri, ma hanno anche meno speranze. È quanto emerge dallo studio di AstraRicerche a favore di Telefono Amico Italia. Dall’analisi delle oltre 106mila telefonate ricevute nel corso del 2010 al numero unico nazionale salta all’occhio come la crisi ha reso gli italiani anche più fragili da un punto di vista emotivo, con meno dichiarati problemi di salute e sentimentali, con maggiore disagio, a volte disperazione connessa alla solitudine, alla mancanza di ascolto e di empatia. Dati puramente statistici, come sottolinea il presidente di Telefono Amico Italia, Dario Briccola «L’osservatorio, attivo da quattro anni, è interamente dedicato allo studio di questo fenomeno in Italia, attraverso il nostro ruolo di interlocutori privilegiati sulla solitudine e sul disagio emotivo, mediante il sevizio d’ascolto telefonico. Offriamo un orecchio partecipe (e non impositivo) per aiutare a rendere più lieve il dramma di chi non ha scelto di essere solo. Abbiamo la convinzione che una società dell’ascolto, della comunicazione e dell’apertura all’altro possa portare a una società più umana e quindi moralmente più ricca e più felice».
Enrico Finzi, sociologo e presidente di AstraRicerche sottolinea come i ricercatori siano rimasti colpiti «da quanto le difficoltà materiali di tanti italiani abbiano inciso anche sul loro disagio emozionale, aggravando il loro drammatico senso di isolamento. Sarebbe un errore sottovalutare queste conseguenze relazionali e psicologiche della crisi, il suo costo sociale in termini di infelicità».
Nel dettaglio, lo studio delle telefonate ricevute da Telefono Amico Italia evidenzia che nel 2010 hanno telefonato maggiormente gli uomini (66,9%). Calano le donne, in quanto avvertono meno disagio emozionale, e/o sono più fornite di una rete di relazione e di sostegno.
Per quel che riguarda l’età, si nota che coloro cha hanno tra i 36 e i 45 anni sono il 29,4% del totale di chi telefona, e coloro che hanno dai 46 ai 55 anni ammontano al 23,2%. In generale la fascia di età “centrale”, che va dai 36 ai 55 anni, registra quasi il 53% del totale delle telefonate.
Le telefonate provenienti da chi vive da solo sono tornate a crescere nel 2010, restando maggioritari (52,9%). Si nota, altresì, un bisogno di ascolto di coloro che vivono con un partner (9,3%, in incremento) oppure con famigliari e – raramente- amici (37,8%, in calo) a conferma del fatto che il disagio emozionale senza avere qualcuno “vicino” a cui rivolgersi si annida spesso tra chi per convivenza e/o lavoro, in teoria dovrebbe essere immerso in un fitto reticolo di relazioni interpersonali: un fenomeno questo in netta crescita di lungo periodo.
Dal 2007 al 2010, anni in cui è attivo l’Osservatorio sul disagio emotivo, è cresciuto il mix di bisogno di compagnia e di solitudine (dal 26% al 32%). Appaiono stabili le aree dei problemi familiari e parentali (7%), dei “nodi” filosofici/etici/esistenziali/religiosi (7%) e di quelli sociali/politici (2%). E’ diminuito dal 22% al 21% il disagio connesso alla sessualità, e i problemi sentimentali e di coppia (dal 9% all’8%). Sono calate le infermità sia fisiche sia psichiche (dal 30% al 20%).
Infine, sono oltre 500 le persone che hanno contattato Telefono Amico Italia annunciando di aver già attivato un tentativo di suicidio o di averne intenzione.
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