Non profit
Sale giochi e scommesse al via ma non in tutta Italia
Dopo il Dpcm del Governo dell'11 giugno riparte anche il mondo dei giochi. il Molise per primo ha decretato la riapertura delle sale con una ordinanza "immediatamente esecutiva", il Lazio rimanda l'apertura al primo luglio
di Redazione
Riparte anche il mondo dei giochi: con il completamento del quadro delle ordinanze regionali, è assicurata ora la ripartenza delle sale slot e scommesse, a tre mesi dal lockdown scattato per il contenimento della diffusione del coronavirus.
Dopo il Dpcm del Governo dell'11 giugno, che recepiva le linee guida approvate dalla Conferenza delle Regioni, il Molise per primo ha decretato la riapertura delle sale con una ordinanza "immediatamente esecutiva". Due giorni dopo è toccato alla Toscana, mentre con il 15 giugno riaprono le sale slot, scommesse e bingo in Piemonte, Sicilia, Abruzzo, Basilicata, Sardegna, Valle d'Aosta, Friuli, Lombardia, Umbria, Campania e Puglia. Apertura rimandata al 19 giugno per Emilia-Romagna, Liguria, Veneto e Calabria. Sono ancora in stand-by le Marche, dove il presidente Luca Ceriscioli non ha ancora firmato l'ordinanza di riapertura, e il Trentino Alto Adige (la Provincia Autonoma di Trento, nei giorni scorsi, aveva approvato una delibera che confermava la sospensione fino al 14 luglio). Il Lazio rimanda l'apertura al primo luglio con le proteste degli addetti al settore che si dicono "discriminati": d'altra parte, tra le Regioni a statuto ordinario, l'ordinanza di Nicola Zingaretti è il provvedimento che allunga di più i tempi per l'apertura delle attività di gioco.
Le sale giochi e scommesse dovranno rispettare le linee guida approvate dalla Conferenza delle Regioni la scorsa settimana, che prevedono la riorganizzazione degli spazi e il distanziamento sociale per evitare assembramenti, l'uso della mascherina, una cura assidua dell'igiene (i locali dovranno installare dispenser con soluzioni igienizzanti e pulire le superfici e gli apparecchi dopo ogni utilizzo), favorire il ricambio d'aria e incentivare i pagamenti elettronici. Una "determina" del direttore generale dell'Agenzia delle Dogane e Monopoli, Marcello Minenna, ha fissato le sanzioni in caso di violazione delle norme e dei protocolli sanitari, che vanno dalla diffida in caso di prima violazione, fino alla sospensione da uno a 5 giorni e all'invito di provvedere agli adeguamenti necessari.
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