Lavoro
Salario minimo, Legacoop non partecipa al voto sul documento Cnel
L’annuncio del presidente di Legacoop nazionale che sottolinea: «La cooperazione ha partecipato con spirito positivo ai lavori della commissione, ritenendo il Cnel il luogo deputato al confronto tra le parti sociali». La decisione di astenersi dalla votazione poiché «convinti che i contenuti non possano essere messi in secondo piano rispetto ad un dibattito politico animato da visioni strumentali»
di Redazione
«Legacoop non partecipa al voto dell’Assemblea del Cnel di oggi (12 ottobre-ndr.) sul documento relativo al lavoro povero e al salario minimo». Ad annunciarlo è Simone Gamberini, presidente di Legacoop Nazionale, che puntualizza: «Attribuiamo grande importanza ai temi affrontati dal documento e giudichiamo positivamente buona parte dei suoi contenuti; e abbiamo deciso di astenerci dal voto poiché siamo convinti che questi contenuti non possano essere posti in secondo piano rispetto ad un dibattito politico nel quale, soprattutto nelle ultime settimane, si sono evidenziate visioni strumentali e forzate sul ruolo del Cnel che poco hanno a che fare con la necessità di modificare le dinamiche salariali e del mercato del lavoro e con le funzioni costituzionalmente attribuite all’ente».
Il ruolo del Cnel
In una nota Gamberini sottolinea che «la cooperazione ha partecipato con spirito positivo ai lavori della commissione, ritenendo il Cnel il luogo deputato al confronto tra le parti sociali, in grado di valorizzarne il contributo di analisi e di proposta utile allo svolgimento del ruolo consultivo che la Costituzione gli assegna».
Lavoro povero
«Giudichiamo positivamente la conferma della centralità della contrattazione collettiva quale luogo per la determinazione dei trattamenti salariali» prosegue il presidente di Legacoop nazionale «così come la chiara affermazione che il tema del lavoro povero non può essere affrontato solo attraverso la discussione sul salario minimo. Restiamo convinti che il documento possa rappresentare un contributo utile per la discussione che dovrà trovare la sua sede naturale nei lavori del Parlamento e che lo stesso Parlamento potrà utilmente avvalersi del contributo ricognitivo ed informativo che il Cnel si candida a promuovere su una materia così rilevante e complessa».
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Gamberini, infine, osserva che per dare una risposta efficace al problema del lavoro povero è indispensabile affrontare alcune problematiche attuali.
«Il tema della rappresentanza delle parti sociali, che richiede un’adeguata normazione, rispettosa delle specifiche identità dell’impresa cooperativa, per mantenere salda la capacità della contrattazione di accompagnare e spingere l’innovazione e, insieme, la qualificazione del lavoro; la contrattazione di secondo livello, attraverso percorsi di qualificazione ed incentivazione di strumenti in grado di dare risposte più aderenti alle specificità produttive; gli appalti pubblici, con un impegno del governo a garantire il tempestivo adeguamento di quelli in essere per il riconoscimento degli importi contrattati in sede di rinnovo dei Ccnl; dar forza alla contrattazione collettiva anche attraverso percorsi di detassazione degli aumenti contrattuali».
In apertura photo by Dominik Bednarz on Unsplash
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