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Safiya, processo fissato per 18 marzo
In seguito alle dichiarazioni della giovane, che ha escluso lo stupro
Il processo in appello di Safiya Hussaini, la nigeriana condannata a morte mediante lapidazione ”per adulterio” da un tribunale islamico di Sokoto, nel nord della Nigeria, e’ stato rinviato al 18 marzo, dopo che la giovane ha ritirato le sue dichiarazioni secondo le quali era stata violentata.
La difesa sostiene ora che il padre di Adama – la figlia di Safiya, che ha oggi 11 mesi – e’ il suo ultimo marito, da cui Safiya ha di recente divorziato. Safiya e’ stata condannata a morte in ottobre da un tribunale islamico di Sokoto, che, constatata la nascita di una bambina nel febbraio 2001, dopo il suo divorzio, l’aveva dichiarata colpevole di adulterio.
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