Disabilità

Sacra Famiglia, due ruote per “fare strada” insieme

In Fondazione Sacra Famiglia arrivano 20 biciclette speciali che consentono la gioia di una pedalata anche a persone con disabilità e anziani. A "collaudarle", domenica 8 settembre, sarà l’Arcivescovo di Milano

di Sara De Carli

Dall’accoglienza all’apertura, che non sono poi per nulla in antitesi. E se a Cesano Boscone, all’ingresso della Fondazione Sacra Famiglia, si legge a grandi lettere un “Venite a me” sempre attuale, ecco che oggi Sacra Famiglia si proietta nel futuro in una prospettiva di apertura e di uscita. Ne sono un simbolo plastico le 20 special bike, biciclette a pedalata assistita appositamente progettate e costruite per anziani e persone con difficoltà motorie, che d’ora in avanti saranno a disposizione degli ospiti della Fondazione in otto sedi sparse tra Lombardia, Piemonte e Liguria.

L’iniziativa sarà inaugurata ufficialmente domenica 8 settembre alla presenza di monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, che celebrerà la Santa Messa e benedirà le biciclette. Non solo, “collauderà” personalmente i mezzi, insieme a ospiti e operatori.


Le special bike sono state prodotte dalla startup trentina Remoove: un modello è sostanzialmente un tandem utilizzabile anche da persone con ridotta mobilità, mentro l’altra bike è attrezzata con una pedana per il trasporto di una persona in carrozzina. Entrambi i modelli sono già stati utilizzate da un gruppo di ospiti nella sede di Settimo Milanese, che li hanno molto apprezzati. Domenica si incontreranno a Cesano tutti i referenti delle diverse sedi di Sacra Famiglia che stanno coinvolgendo e formando i “volontari-piloti” che accompagneranno gli ospiti in un’esperienza tanto particolare. L’iniziativa è volta a permettere a tutte le persone con disabilità di godere dei benefici e del divertimento delle due ruote, indipendentemente dalle proprie capacità fisiche.

Monsignor Delpini in una precedente visita in Sacra Famiglia

Per il presidente di Fondazione Sacra Famiglia, monsignor Bruno Marinoni, queste biciclette descrivono in maniera emblematica «il modo in cui tradizionalmente ci relazioniamo con le persone più fragili che abitano le nostre realtà. Ognuno di noi è compagno di viaggio per un tratto del cammino a chi ci si affianca, anche in bicicletta.

Uscire, aprirsi, camminare insieme sono tutte declinazioni anche della relazione e della speranza: «In Sacra Famiglia non si viene per ricevere o per dare un servizio, si viene per fare un pezzo di strada insieme. La logica non è mai quella della prestazione: nel camminare insieme, la ricchezza è data – per tutti – dalle relazioni. Allora il nostro obiettivo deve essere quello di qualificare le relazioni, perché sono le relazioni che fanno la qualità della vita», riflette Marinoni. «E sono ancora le relazioni quell’elemento di novità che ti consente di sperare, di guardare al futuro: finché tu attendi qualcuno, hai speranza». 

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