Non profit

Sacconi a Legacoopsociali. «Potenziamo il sistema voucher»

«Un modo per dare struttura a lavori non strutturati»

di Luca Zanfei

“Dobbiamo lavorare insieme per costruire una nuova stagione di crescita”. Va dritto al sodo il ministro Maurizio Sacconi nel suo intervento al congresso nazionale di Legacoopsociali a Roma. Il messaggio è chiaro e viene ripetuto più volte. “Ci uniscono gli stessi valori e la stessa visione del futuro – continua – e la cooperazione può essere un vero strumento di progettazione del futuro”. Pochi minuti prima era stato lo stesso futuro leader dell’opposizione Pierluigi Bersani ad avvertire sulla “ricaduta che avrà la crisi sull’occupazione, l’impoverimento e i redditi” e a indicare la cooperazione sociale come interlocutore privilegiato. Ma il ministro del welfare va oltre e, parafrasando il precedente intervento di Paola Menetti, ripropone un suo vecchio pallino. “Solo puntando sulla sussidiarietà si può costruire un nuovo modello sociale”, spiega. E se lo Stato “dovrà svolgere la doppia funzione di regolazione dell’offerta e di promozione della comunità” – dice il ministro – l’impresa sociale “potrà essere uno strumento del futuro solo nella misura in cui concorrerà a progettare il cambiamento”. Ma da dove incominciare? Per esempio dalla sanità, che secondo Sacconi, dovrà necessariamente integrarsi con il sociale e trasferirsi sul territorio. “Se l’assistenza domiciliare costa sette volte di meno di quella in ospedale, allora è il caso di potenziare questa tipologia di intervento – spiega – Bisogna dunque liberare risorse sul territorio e promuovere l’esperienza cooperativa”. Per rendere realmente efficiente il sistema territoriale, però, la cooperazione sociale non si dovrà limitare a offrire servizi, ma “potrebbe svolgere il compito di mediare tra i servizi a livello locale”. E per potenziare la rete di servizi territoriali, secondo Sacconi, è fondamentale sviluppare il sistema dei voucher “un modo per dare struttura a lavori non strutturati e altrimenti sommersi”, spiega. Ma non solo.“Il voucher – aggiunge il ministro – è uno strumento utile anche per i lavoratori svantaggiati”. E a proposito di politiche per lo svantaggio “dobbiamo aprire un dibattito senza pregiudiziali sulla disabilità, rileggendo la legge 68 – conclude il ministro – Sediamoci intorno a un tavolo e cerchiamo pensare e strumenti più efficaci per includere chi è portato all’esclusione e per individuare forme più pragmatiche di inserimento”.


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