Mondo

Sabato di sangue a Hebron.

Dodici israeliani sono rimasti uccisi e 16 feriti in un agguato. Militanti palestinesi hanno aperto il fuoco e lanciato bombe a mano da in cima a una collina. L'attentato rivendicato dalla Jihad

di Redazione

Dodici israeliani sono rimasti uccisi e sedici feriti in un agguato venerdì a Hebron. Militanti palestinesi hanno aperto il fuoco e lanciato bombe a mano da in cima a una collina. L’attentato è stato rivendicato dalla Jihad islamica. I soldati israeliani hanno risposto al fuoco uccidendo i terroristi e hanno occupato Hebron Le vittime sono in gran parte coloni ebrei, che stavano festeggiando il sabato. Erano diretti a un servizio religioso in occasione dell’inizio delal festività del sabato, alla Tomba dei Patriarchi, luogo sacro tanto agli ebrei che ai musulmani. Ma tra le vittime ci sono anche soldati di pattuglia nella zona, dove sono assegnati a servizi di protezione dei coloni. La collina dalla quale è partito il fuoco si trova dalla parte palestinese di Hebron, città divisa tra ebrei e palestinesi nel 1997. Le vittime invece erano tutte dalla parte ebraica della linea. Venerdì, a Nablus, altra città della Cisgiordania, un ragazzo palestinese di sedici anni è stato ucciso mentre tirava sassi contro un reparto delle forze arnate israeliane. Altri due ragazzi sono stati feriti. L’esercito israeliano ha reso noto che è in corso una verifica sui fatti. Abdallah Salah, capo delle operazioni della Jihad islamica in Siria, ha dichiarato che l’attentato di Hebron è stato la risposta all’uccisione da parte di Israele di Iyad Sawalcha, ucciso in ottobre perché ritenuto responsabile di vari attentati con decine di morti israeliani. L’esercito israeliano ha quindi occupato nuovamente la città cisgiordana di Hebron, sabato, dopo che venerdì sera un agguato palestinese a un gruppo di coloni e di soldati aveva causato la morte di 12 persone e il ferimento di altre 16. Il “massacro del sabato”, come è stato definito dalle autorità israeliane, era avvenuto quando un gruppo di coloni israeliani (a Hebron ne vivono circa 600, in una città di oltre 100 mila persone) è stato attaccato all’uscita dalla Tomba dei patriarchi dove si era tenuta la preghiera che il venerdì sera segna l’inizio delle festività del sabato. Tra le vittime dell’agguato – nel quale hano perso la vita anche tre guerriglieri palestinesi – la maggior parte erano soldati di scorta al gruppo di coloni. Intanto, nella notte, uno stormo di elicotteri da guerra Apache ha attaccato e distrutto un laboratorio di Gaza. Il raid è avvenuto attorno alle 2 e mezza del mattino ora locale, e ha avuto come bersaglio quella che l’esercito israeliano ha definito una fabbrica dove si producevano razzi e bombe di mortaio utilizzati in attentati terroristici. L’uccisione di due miliziani palestinesi, autori del massacro di 12 israeliani perpetrato a Hebron, è stata annunciata stanotte da fonti militari israeliane: i due, che avevano sparato dalla collina di Abu Snena sui coloni ebrei in transito lungo il “sentiero dei fedeli” a Hebron, sono caduti dopo che i soldati israeliani li avevano accerchiati in una casa sulla collina, cannoneggiata e bersagliata con razzi esplosivi. Fonti palestinesi segnalano, dal canto loro, che diversi civili sono rimasti feriti in diverse zone di Hebron cannoneggiate dalle artiglierie e dai carri armati israeliani.


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