Salute
Sabato 21 maggio ore 16.
Cerimonia di insediamento della reliquia del beato don Gnocchi e inaugurazione della nuova fontana
Sabato 21 maggio, alle ore 16, si terrà all’Hospice “S. Maria delle Grazie” Fondazione Don Gnocchi di Monza (via Montecassino, 8), la CERIMONIA DI INSEDIAMENTO DELLA RELIQUIA DEL BEATO DON GNOCCHI E DI INAUGURAZIONE DELLA NUOVA FONTANA.
Alla cerimonia prenderanno parte – oltre agli operatori, volontari responsabili della struttura e familiari degli ospiti – il presidente della Fondazione Don Gnocchi, monsignor Angelo Bazzari, il direttore generale della Don Gnocchi, Gianbattista Martinelli e il direttore del Polo Lombardia 3, Tiberio Boldrini.
All’inaugurazione – che celebra, tra l’altro, il decennale della struttura, inaugurata dal cardinale Carlo Maria Martini e dal presidente della Regione Roberto Formigoni e tra le prime esperienze pilota del genere nel nostro Paese – parteciperanno anche autorità civili e religiose locali.
«Ho sempre pensato – sono le parole del dottor Carlo Cacioppo, direttore sanitario dell’Hospice “S. Maria delle Grazie” – che nel giardino dell’Hospice, che la buona volontà dei nostri volontari garantisce bello, fiorito e ordinato, dovesse trovar posto uno zampillo d’acqua, segno di vita e di speranza, da guardare dalle finestre di ogni camera, da godere per chi può recarsi in giardino, accompagnato dai familiari… Un invito anche per noi operatori – che in questa struttura viviamo tante ore della giornata, spendiamo energie, viviamo tante emozioni – a trovare il tempo anche per fermarsi, per meditare, per riflettere… A ridosso della straordinaria esperienza della beatificazione di don Gnocchi e in occasione del decimo anno di attività dell’Hospice, il sogno è stato condiviso da alcuni familiari di persone qui decedute, che hanno finanziato la fontana, semplice e sobria, ma con quell’allegro zampillo e quel sommesso mormorio che richiamano al senso del nostro impegno quotidiano “accanto alla vita, sempre”».
L’Hospice dispone oggi di 20 posti letto in camere singole, destinati ad accogliere persone affette da tumore in fase avanzata. In questi dieci anni di attività ha accolto e assistito oltre 3500 persone.
«Ogni anno l’Hospice assiste centinaia di persone – spiega il dottor Cacioppo -, a cui si aggiungono familiari e parenti. Molti pazienti muoiono qui, ma noi vogliamo considerare il Centro non un luogo di morte, ma un luogo di vita e di speranza: un buon posto dove vivere serenamente e con dignità, accuditi, curati e accompagnati in quest’ultimo tratto dell’esperienza terrena».
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