Welfare

Rwanda: nuovo giro di vite sui media

Un giornalista della stampa rwandese condannato a un anno di carcere

di Joshua Massarenti

Il tribunale di Kigali ha condannato a un anno di reclusione il caporedattore dell’influente settimanale rwandese Umuseso (“alba” in kinyarwanda) per diffamazione e oltraggio alla dignità di una personalità politica.

Charles Kabonero, questo il nome del giornalista condannato, dovrà inoltre pagare un milione di franchi rwandesi (circa 1800 dollari) per danni al vice presidente del parlamento Denis Polisi, oltre che 54 950 FR (100 $) per spese giudiziari. I giudici hanno nel contempo prosciolto in prima istanza Kabonero dall’accusa di divisionismo, che prevede due anni di carcere.

“Prima di agire, voglio informarmi presso il mio avvocato degli atti del processo” ha commentato Kabonero poco dopo il verdetto. Il processo del responsabile di Umuseso ha suscitato grande interesse in Rwanda. Per un minoranza, in gioco era la libertà di espressione dei media rwandesi, per altri, maggioritari, si trattava di un test per capire il livello di indipendenza raggiunta dal sistema giudiziaria recentemente riformato.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.