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Rwanda: Bagosora di fronte a Tribunale internazionale nega genocidio
Il colonnello che sarebbe stato la mente delle stragi di tutsi continua a negare e attacca il Tribunale.
Il colonnello Theoneste Bagosora, ritenuto dall’accusa ”il cervello” del genocidio di circa 800mila ruandesi di etnia tutsi nel 1994, continua a negare le sue reponsabilita’, e oggi ha duramente criticato il Tribunale penale internazionale per il Ruanda (Tpir) nel corso della sua difesa davanti ai giudici, nel processo che prosegue a Arusha, in Tanzania.
”Il tribunale istiga all’odio contro gli Utu e fa la corte ai criminali Tutsi, vincitori di una guerra che hanno preparato”, ha attaccato durante la sua deposizione al Tpir. ”Io non credo al genocidio. La maggior parte della gente ragionevole pensa piuttosto che ci sono stati dei massacri eccessivi”, ha rincarato Bagosora, sottolineando che a suo avviso il ”vero responsabile del dramma ruandese” sarebbe l’attuale presidente del Ruanda Paul Kagame.
”Il Tpir non ha fatto ancora nulla per arrestare e processare questi criminali accertati”, ha proseguito l’imputato, ex direttore di gabinetto del ministero della Difesa allorche’ avvennero i massacri dell’aprile 1994.
Secondo gli inquirenti il colonnello Theoneste Bagosora sarebbe la mente del genocidio. Un massacro che secondo l’accusa era pianificato da mesi. Bagosora abbozzo’ parte del programma nel suo taccuino degli appuntamenti all’inizio del 1993. Dovevano essere organizzate le milizie, comprati e distribuiti i machete, e i contadini utu persuasi, attraverso un’abile propaganda, che tutti i tutsi erano loro nemici. L’opportunita’ arrivo’ il 6 aprile 1994, quando il presidente utu del Ruanda, Juve’nal Habyarimana, venne assassinato. Bagosora, insieme ai suoi co-ispiratori, assunse il controllo del paese, il cui intero apparato venne poi volto alla strage dei tutsi.
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