Famiglia

Rwanda: 6 aprile 1994, anniversario da non dimenticare

L'abbattimento dell'aereo presidenziale innescò la crudele guerra civile tra hutu e tutsi. E la via della pace è ancora lunga

di Daniela Romanello

Sette anni fa, esattamente il 6 aprile 1994, veniva abbattuto l?areo presidenziale ruandese con a bordo il presidente-dittatore Juvenal Habyarimana e il presidente burundese Cyprien Ntaryamira. Fu la scintilla che, nel ?Paese delle mille colline? diede il via a una crudele mattanza: in pochi mesi morirono tra le 300 mila e le 500 mila persone della minoranza hutsi, ma anche hutu e, in generale, tutto coloro che si erano opposti alla dittatura di Ntaryamira. Ancora oggi, nel Paese, è difficile considerarsi ruandesi, invece che hutu e tutsi, e in molti il risentimento e il desiderio di vendetta è ancora presente e la divisione esiste anche all?interno dei cristiani. Un messaggio al perdono e alla riconciliazione è stato lanciato lo scorso febbraio, al termine delle celebrazioni per il centenario dell?evangelizzazione, dall?inviato speciale del papa, il cardinale Roger Etchegaray: ?Nessuno può rimanere prigioniero del proprio passato; anche le memorie guariscono come i corpi?. Ancora oggi, però, sono 120 mila i detenuti in attesa di giudizio rinchiusi in condizioni disumane nelle carceri del Paese.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.