Mondo

Ruud Lubbers: no all’iraquizzazione dell’umanitario

Per il numero uno dell'Acnur, non tutte le emergenze sono come l'Iraq. «Evitiamo di nasconderci».

di Carlotta Jesi

«Mi rifiuto di far spazio all’iraquizzazione del lavoro umanitario. Il mondo non è l’Iraq e l’Acnur non accetterà di rinchiudersi in compound forticati nelle varie emergenze in cui è impegnato». Queste le parole con cui Ruud Lubbers, Alto Commissario Onu per i Rifugiati, ha invitato le organizzazioni umanitarie a non nascondersi in bunker e compound fortificati quando sono impegnate in zone ad alto rischio. «La chiave del successo umanitario è mantenere i rapporti e la fiducia con i locali», ha continuato l’Alto Commissario che in questi giorni si trova negli Stati Uniti, «il punto è evitare di farsi paralizzare dal terrorismo». Nonostante queste parole, Lubbers ha riconosciuto l’impossibilità di lavorare in Iraq con le attuali condizioni di sicurezza.


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