Volontariato

Russia sotto choc. Sale a 55 il numero di vittime attentato

55 le vittime dell'attacco kamikaze di ieri contro un palazzo presidenziale russo in Cecenia. Cinque i superstiti "operati a lume di candela". I separatisti "condannano l'attacco"

di Redazione

E’ salito a 55 il bollettino delle vittime dell’attentato di ieri contro la sede del governo filorusso a Grozny, secondo l’ultimo bilancio fornito dalle autorità russe. Ma il numero dei morti potrebbe salire ancora: i feriti ricoverati in ospedale sono 154, di cui venti in gravi condizioni. Intervistato dalla tv pubblica, il vice ministro delle Situazioni di emergenza Ghennadi Korotkin ha anche annunciato che cinque persone sono state trovate vive tra le macerie dell’edificio distrutto. Secondo Korotkin, le operazioni di sgombero e di soccorso sono rese più difficili dalla notte calata su Grozny. Il quartiere teatro dell’attentato, avvenuto alle 14:30 ora locale (le 12:30 in Italia), è ora senza energia elettrica. I medici fanno interventi chirurgici (sui feriti) ?a lume di candela?, ha detto il ministro. Ieri un comandante della guerriglia aveva rivendicato l’attentato a nome dei ‘martiri’, cioè dei commando suicidi, gli stessi che due mesi fa organizzarono l’attacco al teatro di Mosca, sventato dal blitz delle forze dell’ordine. Il presidente indipendentista ceceno Aslan Maskhadov ha oggi invitato i ribelli-kamikaze a fermarsi perché il loro sacrificio non metterà fine alla ”aggressione russa”. Maskhadov ribadisce oggi la compelta dissociaione dall’azione omicida espressa ieri a poche ore dall’attacco che aveva aspramente condannato. Secondo il presidente indipendentista solo la ”forza di carattere e la nobiltà morale” possono garantire la vittoria finale nella lotta senza quartiere contro chi vuole ”sterminarci” e ”dividerci” seminando i germi della ”guerra civile”. Maskhadov avverte comunque Mosca che la guerriglia non cessera’ di combattere ”sino a quando l’ultimo aggressore russo non avrà lasciato il suolo ceceno”. Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso schoc e dolore per la strage e ha aggiunto: “Chi ha ordito e portato a termone questo inumano atto di terrorismo muove guerra contro il suo stesso popolo”. Il Dipartimento di Stato statunitense ha condannato il fatto ribadendo la propria posizione secondo cui il conflitto ceceno deve avere una soluzione politica, non militare.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA