Famiglia

Russia nella Nato ma non per lotta al terrorismo

La lista degli argomenti su cui i 19 paesi membri della Nato e la Russia potranno adottare decisioni comuni nella fase iniziale non comprende infatti neanche la lotta al terrorismo

di Paolo Manzo

La prima sessione del nuovo Consiglio a 20 fra Nato e Russia si svolgerà il 28 maggio in Italia, a Pratica di Mare, subito dopo la cerimonia ufficiale della firma dell’accordo per l’istituzione del nuovo organismo, alla presenza dei capi di stato o di governo dei Paesi membri dell’Alleanza e del Presidente russo, Vladimir Putin. Ma il contenuto dell’accordo, la cui definizione è in questi giorni nella fase finale di ”stesura in bella”, appare decisamente limitato rispetto a quanto previsto in un primo momento. La lista degli argomenti su cui i 19 paesi membri della Nato e la Russia potranno adottare decisioni comuni nella fase iniziale non comprende infatti neanche la lotta al terrorismo, il tema su cui dopo l’undici settembre si è cementata la fiducia fra Russia e Stati Uniti, grazie al contributo assicurato da Mosca all’operazione Enduring Freedom, in termini di informazioni e concessioni geopolitiche sul suo ‘estero vicino’. Il tema che avrebbe dovuto costituire l’asse portante dell’agenda del nuovo Consiglio. Secondo quanto anticipa il Washington Post, citando fonti occidentali e russe, in un primo momento il Consiglio focalizzerà la sua attenzione solo su ”progetti concreti, come le iniziative di addestramento comune, l’organizzazione di seminari militari congiunti, il coordinamento dell’allerta dei sistemi di difesa aerea”. Solo ”più avanti”, l’agenda ”potrà essere ampliata per includere i conflitti regionali, l’anti terrorismo, la non proliferazione, le missioni di recupero, la difesa missilistica, le emergenze civili e altro ancora”. Vi è nei Paesi Nato un ”impegno reale” nel voler far funzionare il Consiglio. ”Tutti i Paesi membri dell’Alleanza si presentano all’appuntamento in modo ottimistico. Nessuno ha intenzione di sabotare le cose” – ha spiegato un autorevole diplomatico occidentale al quotidiano americano, precisando che a ognuno dei Paesi alleati sarà tuttavia riservato il diritto di interrompere una discussione nell’ambito del Consiglio. ”E’ vero in teoria, ma solo nel caso di questioni di importanza veramente, veramente vitale”. Il Consiglio si riunirà una volta al mese, sia a livello dei rappresentanti militari che diplomatici.


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