Cultura
Russia: libertà d’informazione a rischio, denuncia di Amnesty
Amnesty International ha sollecitato i legislatori russi a rispettare gli obblighi derivanti dagli accordi internazionali e dalla Costituzione in materia di libertà di espressione
di Redazione
?Apprezziamo la decisione del presidente Putin di porre il veto sulle proposte di emendamento riguardanti la copertura giornalistica delle situazioni estreme? ? ha affermato Amnesty International. ?Tuttavia, i parlamentari russi devono assicurare che ogni modifica alle leggi in vigore sui mezzi d?informazione e sulla ?lotta al terrorismo? sia in linea con gli standard internazionali che tutelano il diritto del pubblico a ricevere informazioni su cui formare le proprie opinioni?.
I giornalisti e le organizzazioni per i diritti umani hanno elogiato il presidente Putin per essersi opposto agli emendamenti presentati all?indomani della vicenda del sequestro degli ostaggi del teatro Dubrovka. Questi emendamenti avrebbero imposto un rigido freno alla copertura giornalistica di situazioni analoghe e degli eventi in corso o relativi alla Cecenia ed avrebbero impedito ai mezzi d?informazione di identificare appartenenti alle forze speciali e alle unità di crisi senza il permesso di questi ultimi.
La libertà d?informazione è riconosciuta come diritto umano fondamentale in testi ed accordi internazionali quali la Dichiarazione universale dei diritti umani, il Patto internazionale sui diritti civili e politici e la Convenzione europea sui diritti umani. Amnesty International ricorda ai legislatori russi che Mosca ha sottoscritto questi documenti internazionali, la cui supremazia sulla legislazione nazionale è ribadita dalla stessa Costituzione del paese.
Secondo Amnesty International, ?le restrizioni nei confronti dei mezzi d?informazione possono essere facilmente sfruttate per esercitare pressione sui giornalisti, soffocare il dibattito pubblico e la critica e incoraggiare l?impunità e la corruzione?.
Ulteriori informazioni
Gli emendamenti legislativi sono stati presentati in gran fretta sull?onda del sequestro degli ostaggi nel teatro Dubrovka di Mosca, conclusosi con la morte di circa 150 persone. Le autorità russe hanno criticato la decisione di alcuni mezzi d?informazione di mandare in onda interviste con i sequestratori e con esponenti ceceni durante il sequestro ed hanno imposto limitazioni sulla copertura giornalistica della crisi. Gli emendamenti sono stati criticati dalle organizzazioni per i diritti umani come un tentativo di introdurre la censura e di minare la libertà di espressione.
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