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RUSSIA. Il leader ceceno dietro il delitto della giornalista?
L'accusa è del leader di Memorial, in cui mililtava Natalja Estemirova
di Redazione
“Sono convinto che il governo della repubblica federale cecena sia dietro questo assassinio”. Così il presidente di Memorial, Oleg Orlov, ha accusato il governo filo
russo di Grozny di essere implicato nell’uccisione di Natalia Estemirova, l’attivista per i diritti umani rapita ieri nella capitale cecena e ritrovata morta poche ore dopo.
Orlov ha ricordato che il presidente ceceno Ramsan Kadirov ha in passato attaccato duramente il lavoro che Estemirova svolgeva per denunciare violazioni di diritti umani e che l’attivista ha ricevuto diverse minacce. Il portavoce dell’organizzazione per i diritti umani russa, che Estemirova dirigeva, ha comunque precisato di non sapere se Kadirov o qualche suo collaboratore abbiano effettivamente ordinato
l’assassinio. Da parte sua Kadirov ha definito l’assassinio un attentato contro la pace in Cecenia rigettando ogni accusa.
«Non sappiamo se lui stesso ha dato l’ordine o se lo hanno fatto i suoi collaboratori per fare un piacere al capo”, ha commentato Orlov. “Coloro che hanno alzato la mano su di lei non hanno il diritto di essere chiamati uomini e non meritano alcuna pietà. L’ergastolo è una pena insufficiente per gli assassini di Estemirova che devono essere giudicati come esseri disumani che hanno attaccato non soltanto una donna senza difesa, ma anche tutto il nostro popolo”, aveva dichiarato Kadyrov. Estemirova era una ‘veterana’ della raccolta di materiali su rapimenti, scomparse ingiustificate, torture e uccisioni dopo lo scoppio della seconda guerra, quella voluta da Vladimir Putin nel 1999. Secondo un suo collega di Memorial, Aleksandr Cherkesov, riferisce l’agenzia Apbiscom, Estmirova aveva di recente denunciato un’esecuzione arbitraria, cosa che aveva irritato molto le autorità locali filorusse.
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