Cultura
Russia: giro di vite contro le ong straniere
La Duma ha votato oggi in prima lettura una legge che impone pesanti controlli sulle Organizzazioni non governative (Ong) e ne proibisce il finanziamento dall'estero
La Duma ha votato oggi in prima lettura una legge che impone pesanti controlli sulle Organizzazioni non governative (Ong) e ne proibisce il finanziamento dall’estero.
Il presidente americano George Bush ha sollevato il problema di questa controversa proposta di legge, quando il 18 e 19 novembre ha incontrato a due riprese Putin in Corea del sud, ai margini di un vertice asiatico, ma la camera bassa del parlamento russo e’ andata avanti imperterrita per la sua strada e oggi si e’ pronunciata a favore del giro di vite con una maggioranza schiacciante (370 si’, soltanto 18 i niet).
Nel vuoto e’ caduto un appello di Vladimir Lukin, ombusdman per i diritti civili, a detta del quale la legge viola la liberta’ di associazione sancita dalla Costituzione. Le Ong sono finite nel mirino del Cremlino dopo le rivoluzioni ”colorate” che in nome di maggiore democrazia e trasparenza hanno scalzato negli ultimi due anni opachi e corrotti regimi postsovietici in Georgia, Ucraina e Kirghizistan. A Mosca e’ prevalso il sospetto che quelle rivoluzioni venate di sentimenti antirussi (cosi’ come il riposizionamento pro Ue della Moldavia) siano state propiziate dal lavoro di organizzazioni non governative al soldo dell’Occidente. ”Abbiamo visto – afferma Aleksei Ostrovski, un deputato nazionalista dell’Ldpr – che cosa e’ successo in Ucraina, Georgia e Moldavia e come hanno funzionato le filiali locali delle Ong finanziate dalla Cia. Vogliamo difendere i nostri cittadini dal caos in cui quelle Ong possono trascinare il nostro paese”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il deputato Vladimir Plighim, del partito Russia Unita, ha insistito sulla necessita’ di opporsi a ”ingerenze distruttive nella vita della societa’ russa”. La clausola che proibisce il finanziamento delle Ong con quattrini in arrivo dall’estero metterebbe in effetti fuori gioco le filiali russe di Amnesty International e Human Rights Watch, in prima fila nel monitoraggio dei diritti civili e molto scomode per il Cremlino a causa delle loro circostanziate denunce.
Altro dettaglio: gli stranieri perderanno il diritto di fondare e dirigere una Ong se non sono residenti in Russia da almeno un anno. Le organizzazioni non governative vedono inoltre come una specie di forche caudine il fatto che in base alla legge (significativamente promossa da deputati di tutti i quattro maggiori partiti rappresentati alla Duma: Russia Unita, Rodina, Ldpr e comunisti) dovrebbero rifare da zero le complesse pratiche di registrazione presso le autorita’ con esito imperscrutabile e sarebbero ancor piu’ di oggi alla merce’ delle ispezioni del Fisco.
Malgrado sia considerata dall’amministrazione del presidente americano George W. Bush un ulteriore e allarmante esempio di involuzione democratica, la legge e’ stata difesa oggi a spada tratta dai deputati che l’hanno votata in massa e che la definiscono ”una delle piu’ liberali del mondo”. ”Abbiamo studiato l’esperienza di quasi tutte le nazioni prima di produrre la nostra versione”, ha sottolineato Andrei Makarov, vicepresidente della Commissione Bilancio e Tasse della Duma. A suo avviso lo stato non puo’ chiudere un occhio davanti a ”fenomeni come estremismo, terrorismo e abuso finanziario” e ad opporsi alla legge oggi approvata in prima lettura sono soprattutto quelle organizzazioni ”con qualcosa da nascondere”.
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