Volontariato

Russia: altre conferme su morti per gas teatro

Il misterioso gas uccide ancora. I famigliari delle vittime confermano all'Ansa

di Gabriella Meroni

Un gruppo formato dai familiari degli ostaggi vittime di un gas sconosciuto usato dai servizi segreti per liberarli da un commando di guerriglieri ceceni, conferma, malgrado le smentite delle autorità, che ”ci sono altri morti’, oltre alle 129 vittime ufficiali, e che l’80% degli oltre 650 sopravvissuti soffre di patologie spesso gravi. Tatiana Karpova, che assieme al marito Serghiei dirige il Gruppo Nord Ost – (dal nome dello spettacolo in scena al momento del sequestro) – che riunisce sia i familiari delle vittime, sia un gran numero di ex ostaggi sopravvissuti e i loro familiari, ha detto all’Ansa che ”sì, ci sono altri morti”. La donna ha aggiunto che esiste almeno una testimonianza, secondo cui alcuni degli ostaggi furono colpiti con armi da fuoco durante il blitz. Karpova non ha voluto rivelare numero e nomi delle persone decedute oltre alle 129 ufficiali, assicurando pero’ che cio’ sara’ fatto in sede processuale. In precedenza l’avvocato Igor Trunov, il quale rappresenta le famiglie che pretendono un indennizzo dal Comune di Mosca, aveva annunciato che ”altri 40 ex ostaggi” sarebbero morti nei sei mesi passati dal sequestro e dal blitz della polizia, sempre apparentemente per le conseguenze del gas di cui non e’ mai stata rivelata l’esatta composizione. Le parole di Trunov erano state pero’ smentite da responsabili sanitari del municipio. Karpova, che ha avuto il figlio Aleksander di 30 anni ucciso durante l’operazione che ha portato all’uccisione di tutti i membri del commando ceceno, fa notare che l’autopsia nega che il gas abbia avuto alcunche’ a che fare con alcuna delle morti, tutte attribuite a cause ”non credibili”. ”E per questo abbiamo costituito il nostro gruppo, per cercare la verita’ e i colpevoli”, dice Karpova.


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