Cultura

Ruphine Owoch

Infermiera grazie al padre illuminato.

di Emanuela Citterio

Ruphine Owoch ogni giorno, alle sette e mezza del mattino, imbocca una discesa di fango e arriva a Kibera, la più popolosa baraccopoli dell?Africa orientale, per raggiungere il Centro sanitario di Amref dove la aspettano centinaia di persone. “Visitiamo e vacciniamo i bambini e garantiamo alle donne assistenza, educazione alimentare e sanitaria, strumenti di pianificazione familiare. Si tratta di donne che non hanno avuto la fortuna di andare a scuola”. Questa fortuna a lei l?ha regalata il padre quando, quarant?anni fa, minacciò di rompere con il clan familiare pur di farla studiare. “A quei tempi la decisione di mio padre fu accolta da tutti con sconcerto”. Grazie alla sua testardaggine, però, Ruphine oggi è infermiera e può aiutare altre donne.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA