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Runts, serve chiarezza per non perdere agevolazioni fiscali

"Da tempo il Forum Terzo Settore sottolinea l’importanza che l’iter della Riforma venga completato, evidenziando come la mancanza definizione del pacchetto agevolativo fiscale rischi di indebolire pesantemente il ruolo del Terzo Settore". Sono queste le parole di Paolo Bandiera, Direttore Affari Generali e Relazioni Istituzionali AISM

di Paolo Bandiera (AISM)

Lo scorso 28 marzo l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato l’elenco delle organizzazioni iscritte all’anagrafe delle ONLUS che, da quel giorno, possono perfezionare l’iscrizione al RUNTS e diventare a tutti gli effetti Enti del Terzo Settore. Ma il ritardo nell’approvazione del nuovo regime agevolativo fiscale per gli Enti del Terzo Settore e le incertezze che ne derivano sta inducendo molte Onlus a attendere il momento in cui presentare domanda di ammissione al registro unico del terzo settore per non rischiare di perdere, nel frattempo, le agevolazioni fiscali riconosciute dal precedente quadro normativo con particolare riferimento ai benefici in capo ai cittadini che decidono di sostenerle tramite donazioni (“più dai meno versi”). Questo a seguito di quanto ad oggi previsto dall’articolo 104 del Codice del Terzo Settore che elimina la facoltà di avvalersi delle norme di maggior favore fiscale per quei soggetti che si iscrivano per la prima volta nel RUNTS (diversamente da quanto previsto per gli Enti che migrino dai precedenti registri).

Da tempo il Forum Terzo Settore sottolinea l’importanza che l’iter della Riforma venga completato, evidenziando come la mancanza definizione del pacchetto agevolativo fiscale rischi di indebolire pesantemente il ruolo del Terzo Settore in una fase nevralgica per la ripresa e sviluppo del Paese in cui sempre più i nostri enti sono chiamati a agire un ruolo di forte corresponsabilità all’interno di una visione di sussidiarietà centrata sui processi di coprogrammazione e coprogettazione.

E da più parti si sono aggiunte richieste di fare chiarezza rispetto a cosa accada alle Onlus nelle more della messa a punto e invio da parte del Governo del dossier da sottoporre alla valutazione della Commissione Europea. In proposito infatti, non vi è dubbio che le Onlus possano presentare domanda di ingresso nel RUNTS senza incorrere nel rischio di scioglimento dell’ente e devoluzione del patrimonio sino al 31 marzo dell’anno successivo al periodo di imposta in cui la Commissione Europea approvi il pacchetto fiscale connesso alla Riforma del Terzo Settore. Ma sarebbe quanto mai opportuno accelerare il complessivo processo di ingresso nel RUNTS anche in ottica di chiarezza e trasparenza verso i cittadini, che potrebbero legittimamente chiedersi perché alcuni enti – già onlus – nel frattempo abbiano perso tale qualifica diventando ETS, ed altri operino ancora sotto tale acronimo. Questo senza considerare gli effetti di tale trascinamento sulle scelte identitarie e sulla collocazione dell’ente nel sistema del terzo settore, oltre che ai connessi profili attinenti il cambio di denominazione, l’uso dei segni distintivi, il rinnovo del materiale istituzionale.

In effetti, quale Fondazione Italiana Sclerosi Multipla – FISM – onlus, avendo già completato l’iter di revisione statutaria per essere pienamente conformi al Codice del Terzo Settore, ravvisiamo in prima persona l’esigenza di intervenire prontamente e fare chiarezza sul punto. E’ importante in questo senso che in attesa della prevista autorizzazione comunitaria venga riconosciuto in capo alle Onlus che nel frattempo intendessero accelerare l’iter di ingresso nel RUNTS il mantenimento della fiscalità agevolata già contemplata dalla previgente normativa, in questo modo accelerando il processo evolutivo di questi enti verso una piena conformità al Codice del Terzo Settore e sostenendo la più diffusa e ampia operatività del nuovo modello di ETS, anche in chiave di comunicazione e trasparenza verso il pubblico di riferimento.

*Paolo Bandiera è Direttore Affari Generali e Relazioni Istituzionali AISM

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