Cultura

Ruini, Scuola e società civile

Il segretario della Cei, "Auspico una scuola espressione della società civile per superare l'esclusività della Scuola di Stato""

di Redazione

Il presidente della Cei, card. Camillo Ruini, ha oggi rilanciato la necessità che in Italia si superi la ”scuola di Stato”, dando spazio e finanziamenti ad un sistema scolastico espressione della società civile; ma ha anche avvertito che la scuola non può limitarsi ad istruire solo da un punto di vista intellettuale-tecnico, ma deve garantire alle giovani generazioni una formazione umana. Il porporato ha aperto stamani, all’Universita’ Lateranense di Roma, un convegno su ”Opere, educazione, società civile”, promosso dalla Compagnie delle Opere. L’intervento di Ruini, estremamente articolato, si è soffermato in particolare sul problema della formazione scolastica. ”Da un certo punto di vista – ha esordito il cardinale – si potrebbe pensare che il ruolo della scuola sia meno egemone che nel passato, perché nella società sono presenti tante altre forme di cultura. Ma in realtà – ha osservato – non e’ cosi”’. ”Intanto, – ha spiegato – perché la scuola ricopre ormai un ruolo di supplenza per quei bambini e ragazzi che non hanno alle spalle famiglie in grado di aiutarli. In secondo luogo – ha aggiunto – in quanto la pluralità di proposte culturali può portare i giovani a una vera e propria crisi di orientamento”. Di qui la necessita’, secondo il cardinale, che la scuola ”educhi oltre che istruire”. ”Guai – ha ammonito – se venisse separata la formazione umana dall’istruzione intellettuale-tecnica”. ”Come anche sarebbe sbagliato – ha proseguito – contrapporre scuola e inserimento lavorativo”. Quanto al superamento in Italia del concetto di ”scuola di Stato”, Ruini ha spronato il mondo cattolico ad un impegno concreto per far maturare questa consapevolezza. ”Oggi tutti sanno che lo Stato non può gestire ogni cosa; è interesse dello Stato che la società civile si faccia carico di iniziative in alcuni settori e non si vede perché – ha affermato – ciò può valere per la sanità e non per la scuola”. ”La nostra posizione – ha sottolineato il presidente dei vescovi italiani – non è contro la scuola di Stato, ma anzi, un sistema misto consentirebbe alla scuola di Stato di recuperare agibilità, qualità nella formazione educativa”. ”Il Paese – ha detto ancora Ruini – ha una maggiore coscienza del valore della scuola ed è più disposto a spendere soldi nel sistema educativo. In questo sforzo, la Chiesa non può far mancare il proprio contributo”. Ugualmente il cardinale ha esortato il mondo cattolico a dispiegare le proprie forze, creatività e capacita’ in altri settori della società civile, fra cui quello del ”welfare”, ovvero le competenze dello Stato sociale. Al convegno e’ intervenuto anche Giorgio Vittadini, presidente della Compagnia delle Opere.

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