Famiglia

RU486: molto rumore per nulla

Nessuna richiesta della casa produttrice all'Aifa, contrariamente a quanto era stato annunciato a maggio

di Sara De Carli

Ricordate la polemica di fine maggio? «In Italia la pillola dell?aborto: c?è il via libera dell?Europa», titolava il Corriere della Sera. Nel pezzo si spiegava che la Exelgyn, l?azienda produttrice della RU486, aveva annunciato di essere pronta ad avviare la procedura del mutuo riconoscimento e che per l?autunno anche in Italia si sarebbe potuto scegliere l?aborto chimico.
Per inizio giugno infatti era atteso il parere dell’Emea su un nuovo dosaggio del Mifegyne, il nome con cui il mifepristone è commercializzato in Francia. Parere positivo che è arrivato. La Exelgyn, volendo, poteva quindi avviare la procedura per il mutuo riconoscimento del nuovo dosaggio del farmaco, presentando domanda all?Aifa, l?Agenzia italiana del farmaco: «anche senza aver individuato un distributore italiano per la commercializzazione». La stessa cosa che poteva fare anche prima, con il vecchio dosaggio, ma che non ha mai fatto.
E anche questa volta – almeno fin’ora – è stato un “al lupo al lupo”. Dall’Aifa ci dicono infatti che di richieste della Exelgyn non ne sono arrivate affatto.


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