Mi cimento poche volte e lo faccio aiutandomi col piatto. Con esiti disastrosi. Ma non contento vorrei rovesciare la frittata, in metafora, con Yunus. Ormai il suo grand tour è più che a buon punto. E pare anche che si concretizzerà non solo in serate da tutto esaurito con tanta bella gente ma in vero e proprio business sociale anche nel nostro paese. Direi che è giunto il momento di “reciprocare” portando in Bangladesh (o in altri contesti dove Grameen opera) qualche social entrepreneur nostrano per fare un pò di sana cross fertilization sul campo. Del resto è proprio sullo scambio, il confronto, l’emulazione che i modelli organizzativi e sociali si diffondono, al di la del loro appeal comunicativo e, in senso lato, simbolico. Credo che, prima o poi, si farà. Anzi mi sbaglio. Si sta già facendo e ce lo dimostrano gli amici di Vita Europe che hanno scovato tra queste “nine global lessons” anche la cooperazione sociale. Per carità niente di paragonabile a Yunus (a proposito nella lista c’è pure lui, ma mi sarei sorpreso del contrario vista l’esposizione) se non altro perché a veicolare l’esperienza italiana ci ha pensato una brava collega che lavora.. a Bruxelles. Potenza e miseria delle reti che, nonostante tutto, si ostinano a rimanere naturali.
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