Formazione

Rossi Doria: più risorse alla scuola

È stato riconfermato da Letta come sottosegretario. Continuerà a lavorare per valorizzare il mestiere di insegnare e ampliare la lotta alla dispersione scolastica. Ma vuole più risorse. E sul caso Zerbolò dice «ci siamo già attivati»

di Sara De Carli

Marco Rossi Doria è stato un maestro di strada. Con il governo dei tecnici divenne sottosegretario all’Istruzione. Il 2 maggio è stato chiamato per una seconda volta in quel ruolo, sotto il ministro Carrozza, insieme a Gabriele Toccafondi e Gianluca Galletti. Per lui, nel lungo periodo di transizione fra le elezioni e il nuovo governo Letta, era stata avviata anche una petizione che ne chiedeva la riconferma.

Sottosegretario, se lo aspettava? Come leggere questa riconferma?
È stata una sorpresa, ero già a Trento per riprendere servizio da insegnante. È una cosa importante, complessa e impegnativa. Credo sia una scelta in continuità con i temi su cui ho lavorato, dalla lotta alla dispersione scolastica all’integrazione, alle indicazioni per garantire buone conoscenze e competenze nella scuola di base, alla necessità di riconoscere e valorizzare il mestiere di insegnare.

Che deleghe avrà?
Decide il Ministro. Ancora non sappiamo. Immagino che mi dovrò concentrare sul settore scuola, che è quello che conosco e per il quale mi impegno da una vita intera. Mi sembra ci siano le premesse per costruire un buon lavoro di squadra e di questo sono riconoscente al Ministro Carrozza, perché è quello di cui c’è bisogno.

Nel suo primo tweet dopo la nomina ha scritto che è «pronto a riprendere il lavoro per dare risorse alla scuola». Anche nella lettera aperta che aveva scritto durante la campagna elettorale aveva messo l'accento sulle risorse e lo stesso è accaduto nella prima visita ufficiale a Napoli insieme al ministro Carrozza. Sono quindi le risorse il punto decisivo ora? È possibile realisticamente pensare che sia possibile avere più risorse nella condizione economica in cui siamo?
È doveroso trovare un po’ di risorse da restituire subito alla scuola, alla quale sono stati sottratti oltre 8 miliardi dal 2008 al 2011. È un ottimo inizio che il premier Letta abbia sottolineato con forza che non ci saranno più tagli al settore ed è una prima conferma la modifica in Commissione Bilancio che ha escluso dai tagli per finanziare il decreto per i pagamenti della pubblica amministrazione alle imprese il settore istruzione e ricerca. Ora dobbiamo lavorare per portare un po’ di risorse in più, lo ribadisco. Non ho la sfera di cristallo e so che la situazione è difficile, ma è su questo che dobbiamo spenderci.

Quali saranno le sue priorità di lavoro?
Sostenere meglio le scuole autonome, stabilizzare e riconoscere il lavoro prezioso degli insegnanti, ampliare l’azione messa in campo allo scorso mandato contro la dispersione scolastica. E fare qualcosa per l’emergenza assoluta della povertà minorile. Spero di riuscire a concentrarmi su questo.

Da più parti è stato messo in risalto il fatto che rispetto agli altri due sottosegretari lei è quello che conosce più, meglio e dal di dentro la scuola: ha timori in questo senso? Come vi state organizzando, anche alla luce delle deleghe che verranno attribuite?
Come ho detto le deleghe ancora non sono state decise. Comunque non ho timori. Insieme con i miei colleghi Sottosegretari Galletti e Toccafondi siamo molto convinti della necessità di un lavoro di squadra. Useremo bene le competenze di tutti.

Entro la metà di maggio si sarebbero dovuti correggere gli scritti del "concorsone". Per alcune regioni/classi di concorso non si sa ancora nulla. È credibile che – come promesso da Profumo – i vincitori di concorso avranno la loro cattedra già dall'inizio dell'as 2013/14?
In generale abbiamo una situazione di massima puntualità: i ritardi sono un fenomeno limitatissimo e a macchia di leopardo. E in questi pochi casi stiamo comunque facendo tutto il possibile per accelerare. Dobbiamo immettere in ruolo chi, per lo più giovane, spesso già precario, ha vinto il concorso e insieme proseguire lo scorrimento delle graduatorie per la stabilizzazione dei precari, come dice la legge.

Come il Ministero intende muoversi sul caso denunciato su vita.it da Franco Bomprezzi, dell’asilo comunale di Zerbolò, nel pavese, dove sono ammessi a frequentare esclusivamente bambini autosufficienti in tutte le loro funzioni fisiologiche?
Vi ringrazio per la segnalazione. La scuola italiana accoglie nelle classi ogni giorno oltre 200mila alunni con disabilità, seguiti da quasi 100mila insegnanti di sostegno. Siamo un modello per l’Europa e per il mondo. Ma questo modello va difeso e implementato per garantire davvero che tutti e ciascuno trovino risposta ai propri bisogni educativi. I nostri uffici territoriali si sono già attivati su questo caso.

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