Politica

Rossi Doria: le scuole sono i punti vitali delle città policentriche

Marco Rossi Doria è il nuovo assessore alla Scuola e alle Periferie del Comune di Roma: «Smettiamo di chiamarle periferie, le città ormai sono città policentriche. Andrò in giro a studiare ciò che già funziona, in modo da farlo continuare. Implementerò le reti fra scuole, parrocchie e privato sociale»

di Sara De Carli

Marco Rossi Doria è il nuovo assessore alla Scuola e allo sviluppo delle Periferie al Comune di Roma. Nato a Napoli nel 1954, maestro di strada, è stato sottosegretario all’Istruzione nel Governo di Mario Monti, poi riconfermato anche da Enrico Letta, incarichi da cui è nato La scuola è mondo. Conversazioni su strada e istituzioni (Gruppo Abele). Ieri ha cominciato il suo mandato dicendo che sarà «un assessore di strada: andrò in giro a parlare con le persone».

Periferie e Scuola, una delega particolare. Chi ha avuto l’idea di abbinarle?

Immagino il Sindaco Marino.

È evidente che ci siano punti di contatto, ma ciascuno dei due “mondi” di per sé rappresenta una mole enorme di lavoro…

Infatti sono preoccupato. Ma è un bene preoccuparsi.

Da cosa comincerà? Mi dica le prime cose che andrà a studiare…

Le istituzioni, tutte, hanno bisogno di continuità, sempre. Andrò in giro a studiare ciò che già funziona, in modo da farlo continuare. Il primo compito credo sia quello di implementare ciò che già funziona. Ascolterò tanto.

Però Marino ieri nel presentare la nuova Giunta l’ha chiamata “la giunta del fare” e dei nuovi assessori ha detto che «darete il cambiamento di cui Roma ha bisogno».

C’è bisogno di una spinta e una cosa da fare sarà usare in maniera buona il Giubileo imminente di Papa Francesco, per avere cose che restino.

Nei giorni scorsi il Municipio I di Roma ha pubblicato un bando per la gestione di attività sportive aperte alla cittadinanza all’interno delle palestre di 12 scuole. È un modello da estendere?

Dobbiamo puntare sulle reti tra scuole, parrocchie e privato sociale. Queste reti hanno già portato tanto fermento, le periferie grazie a loro sono forti e vitali. Dobbiamo poi smettere una volta per tutte di chiamarle “periferie”, con questa visione che parte dal “centro”: le città ormai sono città policentriche, ci sono tante cose che si muovono, che sono belle, che hanno forza, che funzionano disseminate sul territorio. Le scuole possono diventare punti vitali di questa città policentrica.

Non ha paura che sarà un’avventura breve?

Io non ragiono così, non l’ho mai fatto: cerco di fare bene nel momento che vivo, là dove sono. È una responsabilità inaspettata, ma ringrazio il sindaco Ignazio Marino per la fiducia.

Foto MARIO LAPORTA/AFP/Getty Images

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