Cultura

Rosi Bindi: primo obiettivo congedi parentali per tutti

Dai Pacs all'aiuto ai nuclei con oltre quattro figli. Parla il neo ministro

di Sara De Carli

Parte con un impegno a costo zero, il Ministro Bindi: valutare l?impatto famigliare di tutte le scelte politiche del Governo. «Conosciamo l?impatto ambientale», dice, «non vedo perché non dovremmo tener conto anche dell?impatto famigliare». Dopo quaranta minuti di intervista, però – tra un?apertura alla sperimentazione della RU486, una dichiarazione sulla legge 40, passibile solo di «interventi chirurgici», e l?annuncio di una nuova legge sui consultori – alza il tiro e chiede «un segnale graduale per tutte le misure di cui abbiamo parlato, fin dalla prossima finanziaria». Con un motto preciso: traghettare la famiglia dall?essere un valore sbandierato a essere protagonista di concrete scelte politiche. Vita: Nella sua prima intervista da Ministro ha dichiarato di voler ?aiutare le coppie ad avere tutti i figli che desiderano?. In Italia le coppie vorrebbero 0,6 figli in più di quelli che hanno: quali strumenti operativi ha in mente per sostenerle? Rosi Bindi: La nostra strategia è fatta di un mix di trasferimenti di denaro, politiche fiscali e reti dei servizi. Il trasferimento di denaro è l?assegno di 2.500 euro all?anno per ogni bambino che nasce, da 1 a 18 anni. Come scritto nel Programma dell?Unione, l?assegno per la fascia da 1 a 3 anni ci sarà già nella finanziaria. Per quanto riguarda le politiche fiscali, noi non siamo favorevoli al quoziente familiare: penalizza i redditi medio-bassi e non incoraggia il lavoro femminile. Siamo orientati verso alcuni correttivi per particolari situazioni familiari, prima fra tutte quella delle famiglie con almeno quattro figli. Infine i servizi: asili nido, ma non solo. Stiamo lavorando sulla la possibilità che il tempo di cura possa avere un riconoscimento. Vita: Ed è il nodo fra lavoro e famiglia? Rosi Bindi: Il nodo più urgente da affrontare. Urge la modifica della legge sui congedi parentali, perché oggi moltissime giovani coppie questa legge non la possono utilizzare, perché hanno una situazione di lavoro precario: i diritti della persona non possono dipendere dal tipo di rapporto di lavoro. Vita: Cosa ha in mente? Rosi Bindi: Quanto meno estendere la tutela della maternità e della paternità anche al lavoro a tempo determinato. E poi più flessibilità: il congedo parentale deve poter essere utilizzato nel momento in cui è necessario, non solo finché il bambino ha tre anni. Un adolescente ha bisogno di aver vicino il padre: perché non si deve poter prendere un congedo allora? E perché non prevederlo per i nonni che curano i nipotini? Io voglio togliere le rigidità di quella legge e dare alle famiglie il potere di amministrare in proprio i tempi del congedo parentale. Vita: Per arrivarci, quali sono i passi? Rosi Bindi: Un disegno di legge delega al Governo, collegato alla prossima finanziaria. A me piacerebbe che una parte della diminuzione del costo del lavoro fosse finalizzata a questo. Vita: La scorsa settimana una sua proposta ha fatto scalpore: barattare l?innalzamento di un anno dell?età pensionabile per le donne con sei mesi in più di congedo parentale? Rosi Bindi: Io non spingo per il puro e semplice innalzamento dell?età pensionabile delle donne, anzi, trovo strano che si cominci a realizzare la parità partendo dalla parità nell?età pensionabile. Però io credo che non possiamo più permetterci di sottovalutare l?invecchiamento della popolazione per il sistema previdenziale. A me piacerebbe scambiare un anno in più di lavoro con una maggior disponibilità di tempo per la famiglia, con una valorizzazione del tempo di cura. Vita: La Francia ha appena approvato una legge che prevede un congedo di tre mesi per chi assiste un genitore o un famigliare malato, mentre da noi nella manovrina è scomparso l? annunciato articolo sulla formazione delle badanti. Come la mettiamo? Rosi Bindi: Bisogna fare un fondo di solidarietà nazionale per la non autosufficienza, perché in questo campo serve un finanziamento forte, anche una tassa di scopo o un?assicurazione. Poi serve una riorganizzazione della rete dei servizi, che preveda l?utilizzazione delle assistenti familiari domiciliari. L?articolo sulla formazione delle badanti è scomparso dalla manovrina perché non hanno voluto inserire norme organizzative, però mi hanno dotata di un piccolissimo fondo ? 15milioni di euro, che aumenterà nella finanziaria ? che io intendo utilizzare anche per questo. Serve una legge quadro nazionale e poi bisogna finanziare progetti di sperimentazione, formazione, registrazione? Per quanto riguarda la Francia, nel rivedere la legge sui congedi parentali anche noi dovremmo valutare questa possibilità. Vita: Che ostacoli vede? Rosi Bindi: Nelle posizioni di chi pensa di metter mano alla previdenza solo per tener sotto controllo i conti e non per ristrutturare il welfare, e di chi pensa che il welfare italiano si salva non cambiando nulla. Vita: E per le adozioni internazionali? In questo ultimo anno hanno subito il contraccolpo dei blocchi nei Paesi dell?Est, mentre i protocolli bilaterali in nuovi Paesi sono fermi. Come farle ripartire? Rosi Bindi: Io ho fatto un chiaro invito a D?Alema, che non ha detto di no. Occorre stipulare con ogni Paese con cui abbiamo una relazione diplomatica un accordo che preveda la regolamentazione delle adozioni internazionali, così come include la ricerca scientifica e il commercio. E poi aprire le frontiere: capisco che ci sono bambini che le coppie italiane preferiscono, però è ora di dire che non si può fare ?eugenetica delle adozioni?. Mi sembra che in questo momento il percorso con Cina, Vietnam, Eritrea e Cambogia vada seguito particolarmente da vicino. E l?Africa. Vita: In redazione è arrivata una mail sull?affido condiviso: la Bindi pensa a tutto e a tutti, ma non a noi? Rosi Bindi: Sull?affido condiviso, come sulla giustizia per la famiglia e per i minori, sono per una riforma che preveda una sorta di tribunale speciale per la famiglia e le adozioni: il ministero per la Giustizia non è indisponibile. Vita: Qual è, fra tutti, il risultato che si impegna a portare a casa in tempi brevi? Rosi Bindi: Francamente vorrei un segnale graduale per tutte queste misure, fin dalla prossima finanziaria.


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