Non profit
Ronchi: «Non si toglie da nessun luogo»
Per il ministro la sentenza europea è «sconcertante»
«Il crocifisso non si toccherà mai e poi mai da nessun luogo laico o non della nostra Italia. Credo che il governo debba e farà ricorso contro questa sentenza» che è «un sintomo, un segnale preoccupante di un effetto antispirituale dell’Europa. Accanto alla crisi economica bisogna cogliere il grido di dolore del Santo Padre che un po’ di tempo fa metteva in guardia dal relativismo etico». Lo dichiara il ministro per le Politiche Europee, Andrea Ronchi, intervenendo su Canale5.
«E’ una sentenza che sconcerta – sottolinea il ministro – mi fa capire quanto sia pericolosa questa nota laicista di questa Europa. E’ una cosa che allontana il cittadino dall’istituzione europea. Il crocifisso è un patrimonio culturale della nostra Europa e queste sentenze ci fanno capire che l’Europa ancora non si è fatta. Una parte d’Europa fa di tutto per negare le nostre radici spirituali. Capiamo quanto fosse stato preveggente Fini nel 2002 quando si battè per inserire il richiamo alle comuni radici cristiano giudaiche. Fu richiamo solo e quel richiamo non fu inserito. Oggi ne capiamo l’attualità». «Come si puo’ -si chiede Ronchi- pensare di costruire un Europa con la “e” maiuscola se non si parte da radici e identità valoriali comuni?». L’Italia sarà multata se non applicherà questa sentenza?« Non penso che possa essere multata – risponde Ronchi – certamente si puo’ fare un ammonimento. Penso che da alcuni Paesi d’Europa ci sia in atto una battaglia culturale antireligiosa». In conclusione il ministro sottolinea che la costituzione di «un Ppe piu’ forte in Europa e una coscienza religiosa piu’ forte può portare alle condizioni di ripartire da lontano, ovvero da una coscienza comune culturale».
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