Formazione

Romaperlapace: Diamo casa alla pace

Hanno incontrato il sindaco Weltroni ieri, che si è dimostrato disponibile. Ecco la proposta di lavoro per Romaperlapace

di Redazione

Siamo una rete di associazioni che hanno lavorato in questi anni e lavorano per la costruzione di percorsi di pace, solidarietà, e giustizia nel territorio della capitale. Ci richiamiamo espressamente al dovere civico di difendere l?art 11 della Costituzione (?L?Italia ripudia la guerra?) ed ai principi ispiratori della Carta ONU ed intendiamo promuoverne attivamente i valori: lavoriamo infatti per diffondere la cultura della pace, della nonviolenza,della gestione positiva dei conflitti. Siamo contro tutte le forme di terrorismo e di violenza sia strutturale che sociale e specificamente contro la dottrina e la pratica della ?guerra preventiva? che costituisce un crimine contro la pace ed una tragica prospettiva in cui ci troviamo a vivere. Infatti il contesto mondiale attuale palesa ormai in modo cristallino, non soltanto agli occhi di analisti ed esperti, ma per chiunque abbia occhi per vedere, i limiti profondi, strutturali e culturali, della nostra ?civilizzazione?. E? l?idea stessa di convivenza possibile, di dialogo e di costruzione comune su uno stesso pianeta ad entrare in crisi. Soltanto la guerra si fa esplicita e permanente: si pone come sistema di vita, modello di relazione, prospettiva e contesto, stato delle cose. E? la condizione, già delineata in alcune antiutopie, più terribile di esistenza: insensata, distruttiva, desolante.Ma è proprio in fasi come questa che, finalmente, abbiamo anche l?opportunità di vedere e di far vedere a tutti e a tutte proprio quel che di solito resta celato dietro la cosiddetta ?pace? che viviamo tutti i giorni: la totalizzazione della violenza quale caratteristica strutturale delle relazioni economiche e politiche ?normali?. Da qui l?esigenza impellente, per tutti, di uscire dal guscio culturale abituale ed avviare un profondo lavoro autoformativo che attraversi le persone, le organizzazioni e i mondi di vita e si apra a trasformazioni radicali di senso e di orientamento comune. La ?guerra duratura pone inoltre oggi le condizioni per un movimento duraturo contro la guerra e la violenza e rende meno probabile il tipico fluttuare dei movimenti pacifisti generici, che si è sempre attivato in passato soltanto in relazione ad urgenze ed emergenze e sempre disattivato a conclusione di esse. Il rifiuto integrale della guerra, senza se e senza ma, tipico sinora soltanto di una posizione nonviolenta coerente ma minoritaria, trova oggi motivazione evidente anche per chi si è trovato sino a ieri su posizioni di pacifismo tattico e contingente, come dimostrano anche le impressionanti manifestazioni del 15 febbraio a Roma e in tutto il mondo. ?La guerra non è mai la soluzione, è sempre il problema !?: questa impegnativa asserzione incomincia a farsi strada tra tanti. Per questo riteniamo importante e urgente che anche a Roma (come già avviene in altre città, in Italia e nel mondo) nasca e cresca un luogo aperto a tutti che possa essere un punto di riferimento stabile e visibile sui temi della pace, della nonviolenza, della produzione e commercio delle armi, dell?antimilitarismo, dei diritti umani e dell?interculturalità. Tale luogo è per noi la Casa per la Pace, un nome generico e provvisorio, che troverà forse più creativa definizione con il concorso di tutti e di tutte, nel prossimo futuro. Altresì importante sarà promuovere tutti assieme un evento culturale annuale, nello sforzo comune di far ?camminare la pace? per le strade di Roma, nei quartieri, nelle piazze, nei mercati, nelle parrocchie,nei municipi, nelle scuole e università, nei luoghi di lavoro esprimendo la volontà comune di progettare percorsi di pace della nostra città. I suoi obiettivi concreti potrebbero quindi essere quelli di diventare : ? uno spazio disponibile per la realizzazione di iniziative, che sappia essere luogo di comunicazione tra le diverse realtà pacifiste cittadine ? un catalizzatore di energie, luogo creatore di sinergie fra le associazioni ? uno spazio di discussione e elaborazione politica e di individuazione di percorsi di pace per la città. ? un luogo di attivazione della città su questi temi ? un laboratorio attivo e creativo per la formazione alla nonviolenza e l?educazione ai comportamenti quotidiani di pace. Le sue attività, più in specifico, potrebbero essere: 1. Corsi di formazione per gli attori del territorio (cittadini, amministratori e funzionari locali, insegnanti, operatori sociali,volontari?) sulla cultura della pace e sulla gestione nonviolenta dei conflitti 2. Servizi formativi e informativi per il servizio civile nazionale ed internazionale 3. Un centro di documentazione e biblioteca sui temi della pace 4. Dibattiti, mostre, cineforum e altre iniziative artistiche e culturali 5. Progetti di studio e sperimentazione di difesa civile nonviolenta (in applicazione della legge sull?Obiezione di Coscienza ) 6. Interventi di mediazione dei conflitti in diversi ambiti (quartieri, scuole, gruppi? ) 7. Promozione di realtà stabili per la formazione alla pace e alla nonviolenza (Scuola della Pace, …), collaborando con esse qualora esistano o nascessero al di fuori della Casa. 8. Attivare forme di comunicazione che siano mirate a realizzare un nuovo percorso dell?informazione ed un linguaggio altro di educazione alla pace. La Casa per la Pace dovrà essere facilmente raggiungibile e possibilmente servita dai mezzi pubblici. Infine dovrebbe essere situata in un luogo accessibile e almeno potenzialmente priva di barriere architettoniche . Lo spazio pubblico che proponiamo come ?ideale? per tale progetto sarebbe un ex caserma o un ex edificio militare in dismissione nel centro storico, data la valenza simbolica del cambio di destinazione d?uso. Gli spazi necessari per fare tutto quel che abbiamo descritto (ed anche altro che ancora potrà venirci in mente o altri ci proporranno..) sono: 1. Un ampio spazio per riunioni e dibattiti , laboratori e trainings. 2. Un locale da adibire a segreteria 3. Uno spazio per mostre, attività creative e artistiche 4. Un luogo adatto ad attrezzare la biblioteca-centro di documentazione. Oltre a ciò, vuole essere una risorsa anche per le associazioni che la gestiscono. In questo senso dovrebbe offrire loro la possibilità di avere 5. Una sede al suo interno o almeno un locale in cui effettuare riunioni a turno. Chiediamo quindi all?Amministrazione Comunale di avviare un percorso comune e consensuale per realizzare nei tempi più brevi e nei modi migliori possibili questo progetto, così impegnativo ma anche così essenziale ed urgente per la nostra città. Maggiori informazioni:

  • http://nodi.retelilliput.org/roma/indice.htm

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