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Romania: dall’1 gennaio in vigore la contestata legge sulle adozioni

E' la norma con cui Bucarest ha vietato definitivamente quelle internazionali. Ma il nuovo governo non ha neanche nominato i direttori dell'Ufficio per le adozioni

di Benedetta Verrini

La controversa legge romena che rende praticamente impossibile l’adozione da parte di famiglie straniere e’ entrata in vigore il primo gennaio 2005 in Romania.
Ne dà notizia il sito di Amici dei Bambini-AiBi (www.aibi.it), citando l’agenzia Ansa, che spiega come finora il nuovo governo di centro-destra di Calin Popescu Tariceanu non abbia fatto dichiarazioni sul provvedimento approvato sotto il precedente governo di sinistra.
L’Esecutivo, peraltro, non ha neanche nominato le persone che dovrebbero dirigere l’Ufficio per le adozioni, l’unica istituzione tramite la quale sara’ regolato d’ora in avanti l’affidamento di un bambino romeno.

La nuova legislazione sulla protezione dell’infanzia prevede che, per prima cosa, si cerchi di mantenere il bambino nella sua famiglia naturale e, se non sara’ possibile, almeno in quella allargata, con una sistemazione presso gli zii o i nonni. Se anche tale soluzione non sara’ possibile, verra’ cercata una famiglia adottiva nazionale.
Le adozioni internazionali sono limitate a parenti dei bimbi in adozione che vivano all’estero. La nuova legge vieta del tutto le adozioni internazionali nel caso di bimbi che non hanno compiuto due anni.

Sono state escluse dal processo di affidamento le organizzazioni di ogni tipo, mentre e’ stato creato l’Ufficio romeno per le adozioni, l’unico che avra’ il compito di sorvegliare e approvare tutte le adozioni. La legge sulla protezione dell’infanzia mette fine alla moratoria in vigore in Romania dal 2001, quando l’Unione europea aveva chiesto alle autorita’ di Bucarest di vietare le adozioni internazionali fino al varo di un nuovo provvedimento legislativo piu’ restrittivo.
Bruxelles aveva accusato all’epoca il Paese dell’Est Europa di aver chiuso gli occhi sul traffico internazionale di bambini. Secondo i dati ufficiali, circa 30 mila bambini romeni sono stati affidati all’estero dal 1989 (l’anno della fine del regime comunista). Attualmente sono affidati alle cura dello Stato almeno 40 mila minorenni abbandonati o orfani.

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