Sostenibilità

Roma ritrova un pezzetto di Tevere. Com’era una volta

Progetti

di Redazione

A Roma non sono molti i luoghi dove ancora si può intuire quanto era stretto il legame tra il fiume e il territorio circostante. Uno di questi è l’area di Tor di Valle, a nord della Capitale, che rappresenta l’unico esempio di spazio sul Tevere non interessato da espansioni o progetti edilizi all’interno dell’anello urbano della città. Passeggiando lungo questo tratto del corso d’acqua, oltre ai suggestivi scorci del paesaggio della campagna romana, si può incontrare una notevole varietà di specie di uccelli tra cui cormorani, germani, gheppi, falchi pellegrini, aironi, e una vasta popolazione di passeriformi. La loro presenza è una testimonianza vivente della straordinaria valenza naturalistica dell’area.
Il progetto che il Municipio Roma XII ha presentato e denominato «Piano di monitoraggio, recupero, salvaguardia e valorizzazione del tratto del Tevere Magliana – Gra Ansa di Tor di Valle» è nato proprio con l’obiettivo di eliminare quanto non compatibile con una utilizzazione pubblica, di riqualificare il tratto del fiume dal degrado dovuto alla presenza di insediamenti e scarichi abusivi, mitigando l’impatto dovuto da diverse utilizzazioni stabili. Oltre a provvedere alla riqualificazione della copertura vegetale, all’eliminazione di micro discariche e di manufatti abusivi e al ripristino naturalistico dei luoghi interessati, il progetto ha anche previsto la ristrutturazione dei quattro edifici esistenti, una rimessa e tre casali.
Il progetto, che rientra nell’ambito del Qcs – Quadro cittadino di sostegno, è stato affidato a WWF Ricerche e Progetti srl, società di proprietà della Fondazione WWF Italia. Le attività si sono articolate nelle tre fasi di analisi, partecipazione e progettazione. La prima fase del lavoro ha previsto numerosi sopralluoghi, analisi delle proprietà, analisi dei piani, incontri con gli enti e le associazioni competenti e ha permesso di delineare un quadro sufficientemente completo delle criticità e delle potenzialità dell’area di progetto. A conclusione di questa fase è stato quindi possibile individuare le prime ipotesi progettuali: queste sono state quindi presentate ai cittadini che, in più incontri, hanno attivamente partecipato alla definizione delle azioni da intraprendere. La fase di progettazione ha permesso di tradurre quanto emerso dagli studi effettuati e dalle indicazioni dei cittadini in azioni concrete. Il progetto esecutivo ha infine rappresentato il prodotto conclusivo di un percorso iniziato nel febbraio del 2008 e conclusosi un anno dopo, nel febbraio del 2009.
Il piano di recupero e valorizzazione del tratto del Tevere Magliana rappresenta un atto di tutela importante soprattutto perché realizzato all’interno di una metropoli come quella di Roma che vive da anni la disastrosa avanzata del cemento e che tenta affannosamente di salvare ciò che resta dell’antico splendore dell’agro romano.
Carolina Marcos
www.wwfrp.com


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