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Roma per due giorni capitale dell’ematologia

Si svolgerà a Roma l'8° Simposio internazionale sulla leucemia acuta promielocitica e, a seguire, la Seconda giornata nazionale Gimema, l'incontro annuale della rete nazionale dei centri ematologici della rete

di Redazione

Quest’anno il tradizionale appuntamento di aggiornamento sulla leucemia acuta promielocitica Apl, organizzato dalla Fondazione Gimema – Franco Mandelli Onlus (Gruppo Italiano Malattie EMatologiche dell’Adulto), sarà sia un evento scientifico internazionale, con la partecipazione di scienziati in arrivo da tutto il mondo che presenteranno i risultati della ricerca sulle forme di leucemia acuta promielocitica ad alto rischio e sulle forme pediatriche, sulle problematiche relative al trattamento in real-life e sul ruolo del trapianto allogenico; saranno, inoltre, illustrati i progressi scientifici nello studio della biologia della malattia.

Nell’8° Simposio internazionale sulla leucemia acuta promielocitica, che si svolgerà a Roma il 10 e 11 aprile prossimi, inoltre, verranno discusse anche questioni ancora aperte e relative alle nuove terapie con l’arsenico in compresse, i cui risultati, una volta validati, potranno consentire l’utilizzo di una terapia totalmente per via orale, importante soprattutto per i cicli di consolidamento oggi somministrati in ambulatorio.

La leucemia acute promielocitica è una varietà di leucemia mieloide acuta molto aggressiva e grave, in cui le alterazioni della coagulazione portano a un rischio elevato di emorragie, anche potenzialmente fatali, e in minor misura di trombosi. Questa forma di malattia più di altre ha beneficiato dei progressi legati alla terapia personalizzata, diventando uno dei paradigmi del successo delle terapie a “bersaglio molecolare” nei tumori. Come spiega Maria Teresa Voso, professoressa di ematologia al Policlinico Universitario di Roma Tor Vergata e Coordinatrice scientifica dell’evento, «a questo successo ha grandemente contribuito l’ematologia italiana, e in particolare Francesco Lo Coco» alla cui memoria saranno dedicati i due giorni di simposio.  La terza giornata, il 12 aprile, invece, sarà dedicata alla Seconda giornata nazionale Gimema, un appuntamento di aggiornamento per i membri dei centri ematologici della rete Gimema.

«Quando si parla di accesso alle cure garantito in modo omogeneo, il Gimema è all’avanguardia: i protocolli sono analoghi in qualsiasi centro e, qualora un centro non abbia risorse adeguate, si avvale delle risorse dei centri più avanzati, senza che il paziente debba spostarsi dalla sua residenza. È un modello reale di ciò che può offrire la sanità in rete, per ora basato sulla disponibilità degli operatori sanitari – medici, biologi, infermieri – del nostro Sistema sanitario nazionale» spiega Marco Vignetti, presidente della Fondazione Gimema. «Diffondere, divulgare e rendere consapevole il pubblico delle novità in questo campo può rappresentare un grande servizio diretto ai cittadini italiani, spesso spaventati delle difficoltà e carenze del Sistema Sanitario Nazionale, per metterli al corrente della elevata qualità dell’assistenza che possono ricevere (tra le prime al mondo) e, soprattutto, per indirizzarli correttamente nei luoghi giusti, senza bisogno di migrazioni sanitarie che, nel campo dell’ematologia, non sono quasi mai praticamente necessarie».

Foto di Marialaura Gionfriddo su Unsplash

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