Cultura
Roma: parrocchie e associazioni dicono no alla guerra
Un appello interreligioso e da parte della società civile contro la guerra preventiva
“La minacciata all?Iraq non serve a sradicare dal mondo la follia criminale del terrorismo che, con la guerra, invece, dilagherà inarrestabile”.
Inizia così il comunicato diffuso in questi giorni da comunità, associazioni e parrocchie romane, per dire no alla guerra in Iraq.
La guerra “non aiuterà a risolvere i problemi del Medio Oriente – continua il testo “dove il conflitto israelo-palestinese diverrà ancor più aspro e senza via d?uscita per una soluzione di “pace nella giustizia”; non allevierà le sofferenze dei popoli della regione perché, non i ricchi ed i regimi, ma solo la povera gente pagherà una volta ancora un tremendo prezzo di sangue; non porterà giustizia nel mondo, perché il suo scopo ultimo, seppur non dichiarato, è il controllo, da parte dell?Occidente, dei pozzi petroliferi dell?Iraq”.
Il comunicato continua con un appello: “Come cittadine e cittadini chiediamo che il parlamento ed il governo dicano no alla guerra e no all?uso delle basi militari italiane, favorendo invece la trattativa diplomatica nel pieno rispetto della legalità e del diritto internazionale di cui l?Onu è espressione. Come cristiane e cristiani ricordiamo le parole che già quarant?anni fa diceva papa Giovanni XXIII, e cioè che è “fuori della ragione” pensare che le guerre possano risolvere i conflitti tra i popoli”. I firmatari fanno proprie le parole del segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese, Konrad Raiser, secondo il quale la minacciata “guerra preventiva” degli Stati Uniti contro l?Iraq è “immorale, illegale ed inutile”.
“È immorale perché contro i princìpi etici – concludono associazioni e parrocchie romane – illegale perché contro il diritto internazionale; inutile perché non annienterebbe il terrorismo, ma lo alimenterebbe. Per queste ragioni, ribadiamo: no assoluto alla guerra ed alla violenza; no all?uso strumentale e blasfemo del nome di Dio per santificare la guerra, la violenza, il terrorismo, l?ingiustizia; sì alla pace, alla trattativa diplomatica, ad un ordine mondiale giusto, ad un?equa distribuzione dei beni della terra; sì all?impegno di ciascuna e ciascuno di noi, e delle nostre comunità di fede, per pace, giustizia e salvaguardia del creato”.
Tra i firmatari ci sono alcune sedi romane di Acli, Pax Christi, Agesci. Oltre alle parrocchie hanno aderito comunità valdesi ed evangeliche, e il Centro Interconfessionale per la Pace di Roma (Cipax)
(Per ulteriori adesioni: e-mail cdbsanpa@tin.it ; cipax@romacivica.net tel. 06.57287347).
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