Mondo

Roma -Maputo andata e ritorno: riaffermiamo la solidariet

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Vincenzo Pira, direttore dell'organizzazione di cooperazione Movimondo

di Paolo Manzo

Per il secondo anno consecutivo si balla fino a notte fonda nella grande piazza dell?Indipendenza. Giovani dei licei romani, Sindaco di Roma, professori, si mescolano con la gioventù di Maputo e riaffermano un impegno scritto nello striscione del palco : Roma e Maputo due città sorelle – I diritti dei bambini non hanno frontiere. È ormai notte fonda quando Max Gazzè e Daniele Silvestri salgono sul palco. Sono circa 30.000 persone che gremiscono la piazza e restano conquistate dalla forza di due linguaggi assolutamente universali : quello della musica e quello della solidarietà. È un incontro tra due paesi, due popoli, due culture che hanno qualcosa da scambiare per un arricchimento reciproco. Un incontro che non è stato solo una festa. Per tre giorni i giovani dei licei romani hanno vissuto una esperienza che resterà nella loro memoria e sicuramente orienterà le loro prossime scelte di vita. Il volto provato dei bambini del centro infantile 1° de maio ha mosso a commozione tutti noi. Gli occhi inumiditi e il nodo di pianto hanno lasciato posto a un impegno concreto : adottiamo il centro e diamo risposte concrete per garantire il diritto al futuro di questi bambini. Cibo, casa, cura, istruzione; diritti troppe volte negati saranno garantiti dall?impegno dei giovani romani. Per il prossimo anno altri 94.000 euro saranno raccolti e permetteranno l?adozione di questi diritti da parte della nascente associazione degli studenti di Roma. Non abbiamo visto solo le miserie nella discarica di Hulene ma anche la nuova scuola e i pozzi funzionanti di Guava. I canti di speranza dei bambini che ricordano la pace raggiunta con gli accordi firmati a Roma dodici anni fa e la solidarietà tra l?Italia e il Mozambico che continua da oltre trent?anni. Anche loro ci hanno chiesto di adottare il funzionamento della scuola: forniremo materiale didattico e verifichiamo la possibilità di costruire nuove aule per eliminare i turni serali. Roma Maputo ? Andata e ritorno vuole essere questo : l?incontro di persone che vogliono a mettere fine alle guerre fratricide che ancora insanguinano paesi dell?Africa, e vogliono impegnarsi a far si che dignità e sviluppo raggiungano anche le comunità rurali più lontane e isolate dell?Africa. Consolidare i rapporti di amicizia che hanno permesso la firma degli accordi di pace a Roma il 4 ottobre del 1992 e avviato collaborazioni sia di aiuti umanitari nei momenti di emergenza sia di ricostruzione e di promozione di processi di sviluppo. La parola chiave è partenariato: rapporti paritari e di fiducia per affrontare insieme problemi che sono di tutti. Valorizzare una cooperazione che non è mai stata concepita come elemosina o carità compassionevole ma come solidarietà e impegno politico per garantire libertà, autonomia e dignità. Per questo a Maputo si è valorizzato anche l?interscambio culturale: i canti degli scolari, i girotondi italiani insegnati ai bambini della scuola di Guava, la musica del concerto, la partita di pallone sulla spiaggia, la conoscenza dell?arte, della cultura della letteratura mozambicana che i ragazzi dei licei hanno studiato prima di intraprendere il viaggio. Il confronto e la voglia di imparare, il prendere e interpretare in modo nuovo e originale il rock, la musica melodica italiana, la musica africana o caraibica sono il terreno di incontro per creare amicizia e solidarietà e promuovere la musica come modo universale per comunicare. Anche i grandi mezzi di comunicazione sono stati coinvolti e hanno informato sul prezioso lavoro che in tante organizzazioni fanno per combattere la povertà, affermare valori di pace e solidarietà . Per cinque ore il cielo di Maputo è stato testimone di questa volontà. L?allegria, i canti i balli non fanno dimenticare i drammi della fame, delle malattie, dell?emarginazione sociale che colpiscono milioni di africani. Ma l?essersi ritrovati accomunati da una stessa passione per il canto e la danza ci ha spinto a fare una promessa : per chi resta in Mozambico continuare a lavorare sistematicamente per combattere e sradicare la povertà e l?emarginazione in questo paese; per chi rientra in Italia riuscire a testimoniare che le idee di giustizia, di solidarietà, di cooperazione sono ancora vive e fanno parte del patrimonio delle giovani generazioni. È questa una eredità che riceviamo dai nostri padri e madri che ci ricordano di alimentare la speranza e operare affinché i tempi delle guerre e delle oppressioni, della fame delle epidemie siano banditi per sempre dalle nostre storie. Questo abbiamo recepito in Mozambico, questo vi testimoniamo come impegno impresso nelle nostre menti e come invito a unirci in un comune cammino.


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