Non profit

Roma, l’Atletico San Lorenzo reclama il suo campo

In poche ore superate le 200 firme: obiettivo della petizione dell'Atletico San Lorenzo dell'omonimo quartiere romano è chiedere alla Fondazione Cavalieri di Colombo, l'uso gratuito e l'omologazione del campo di calcio del centro Benedetto XV

di Antonietta Nembri

Hanno superate le 200 firma in poche ore con la petizione lanciata oggi su Change.org. Sono quelli dell’Atletico San Lorenzo di Roma. Realtà nata pun anno fa  in uno dei quartieri storici della Capitale, San Lorenzo appunto, per dar spazio all’altra faccio dello sport “quello popolare” come scrivono essi stessi.
Ma perché la petizione? Il fatto è che dopo aver dato vita a una squadra di calcio di terza categoria che ha disputato il primo campionato 2013/2014 ci si prepara alla nuova stagione in seconda, sempre solo con il solo sostegno dalla gente di San Lorenzo. L'Atletico, infatti ha puntato all’aggregazione dal basso e coinvolto il quartiere in modo trasversale. Nel primo anno di vita sono nati anche altri progetti come la squadra di calcio a 5 femminile, quella di basket e le attività dei primi calci per i bambini di San Lorenzo. Il tutto, scrivono “attraverso l’impegno quotidiano di tante e tanti che ci hanno messo entusiasmo, competenza, improvvisazione, errori e litigate, ma senza alcun finanziatore, né esplicito né occulto, e senza sponsor più o meno presentabili. Autofinanziandoci”.

Ora conti alla mano si sono resi conto che “Per affittare un campo che dovrebbe essere del quartiere quest’anno abbiamo speso, finora, 3.130 euro. Questi soldi, che vengono tutti dalle varie forme di autofinanziamento, vorremmo investirli per le varie articolazioni del progetto Atletico San Lorenzo piuttosto che spenderli così” come denunciano dall’home page del proprio sito. La struttura cui si riferisono è il centro sportivo “Benedetto XV”, di via Sabelli 88 nel cuore di San Lorenzo. “Inoltre, a causa della non omologazione da parte della Figc del campo, l’Atletico San Lorenzo non ha potuto disputare le partite in casa all’interno del suo quartiere, con ulteriore aggravio di spese dovuto all’affitto di un campo di gioco omologato in un quartiere limitrofo”, continua il testo della petizione rivolta alla Fondazione Cavalieri di Colombo, proprietaria della struttura.

A spingere l’Atletico anche le parole scritte sia all’ingresso del centro, sia sul sito della fondazione: “Durante la Prima Guerra Mondiale, la fama dei centri ricreativi dei Cavalieri di Colombo e delle loro gare atletiche con il motto "Tutti sono benvenuti. Tutto è gratuito" raggiunsero l'Italia e la Santa Sede. In ottemperanza alla richiesta del Santo Padre [Benedetto XV], i Cavalieri di Colombo decisero di realizzare dei campi ricreativi e di metterli a disposizione gratuita dei giovani di Roma.
Il campo da gioco Benedetto XV […] venne inaugurato nel 1926 […] in uno dei quartieri più popolati di Roma, San Lorenzo. Trovandosi al centro di una delle zone più bisognose di Roma [Il“Benedetto XV”] ha contribuito, a detta delle stesse autorità comunali, a migliorare direttamente ed indirettamente le condizioni di vita del quartiere”.

Ed è un richiamo alla coerenza quello che gli attivisti dell’Atletico San Lorenzo rivolgono al responsabili della Fondazione, chiedendo anche l’omologazione del campo a 11 per le partite di campionato Figc/Lnd
 


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